Riqualificazione dei vini DOC Pinerolesi mediante l’individuazione delle aree più vocate e l’applicazione di tecniche di vinificazione alternative per alcuni vitigni autoctoni

Il progetto ha previsto la riqualificazione dei vini DOC locali, attraverso lo studio e la valorizzazione delle tipicità insite nel comparto e legate fondamentalmente a due aspetti: la caratterizzazione del contesto territoriale e la valorizzazione delle aree più vocate, evidenziando gli elementi di tipicità ad esse legati ed i vitigni minori autoctoni. I vigneti sono stati scelti dividendo la zona del pinerolese in due grandi aree, l’area collinare e l’area di pianura. Si sono poi cercate quattro sottoaree per ciascuna area e per ogni sottoarea sono stati quindi individuati quattro vigneti ciascuno rappresentante le quattro cultivar da studiare. Dopo la vendemmia sono state eseguite analisi spettrofotometriche dei composti polifenolici delle bucce. Successivamente è stato stilato un protocollo di vinificazione in purezza. Dal lavoro svolto, i dati confermano come sia di fondamentale importanza un’attenta e accurata analisi della componente polifenolica delle uve prodotte nelle varie sottozone. Tutti i vini ottenuti presentano un tenore alcolico, una acidità totale ed un estratto secco netto idoneo alla D.O. corrispondente. La seconda parte del progetto ha visto la vinificazione di uve Doux d’Henry con analisi spettrofotometriche dei composti polifenolici delle bucce e due protocolli di vinificazione (tappo raso e dolce liquoroso). Il prodotto ottenuto ha un grado zuccherino molto basso accompagnato da un’acidità anch’essa piuttosto modesta, caratteristiche proprie del vitigno. Esso, pur presentando caratteristiche idonee alla produzione di un vino rosato trova la sua valorizzazione naturale quando utilizzato nella produzione di vini speciali da dessert (tipologia passito e alcolizzato).