Gli ortotteri responsabili di infestazioni in Piemonte: diffusione, dinamica, dannosità e limitatori naturali

La ricerca ha rivolto l’attenzione a identificare le specie dannose e gli areali interessati dalle infestazioni, al fine di fornire un quadro generale del fenomeno. In totale sono stati visitati 79 comuni appartenenti alle diverse province piemontesi e complessivamente sono state campionate 154 stazioni in aree boschive, di pianura e di montagna. Durante i sopralluoghi si è provveduto a informare le istituzioni e i privati cittadini della specie di cavalletta presente con comunicazioni orali e attraverso la distribuzione di schede tecniche contenenti informazioni sulla morfologia e biologia delle specie interessate nonché sulle tecniche di lotta utilizzabili. Sono stati inoltre realizzati 3 incontri-convegni nelle province maggiormente colpite dal problema (Alessandria, Asti, Torino), al fine di presentare i risultati dei monitoraggi e incentivare il dibattito tra agricoltori, tecnici e ricercatori. I numerosi sopralluoghi effettuati nel corso dell’anno hanno permesso l’allestimento di una collezione entomologica sull’ortotterofauna piemontese, strumento utile per l’identificazione di specie che in futuro potrebbero creare danni sul nostro territorio. Successivamente sono stati approfonditi gli aspetti legati alla biologia e alla fenologia di Calliptamus italicus italicus mediante attività di campo e laboratorio, per ottenere una caratterizzazione ecologica di questa specie che finora ha creato i danni economici di maggiore rilievo alle colture erbacee in ambienti di pianura e collina. Nel corso dei campionamenti effettuati è stato rilevato un incoraggiante aumento di aracnidi predatori di cavallette e di ditteri bombilidi parassiti delle loro uova. Di notevole rilevanza naturalista è stato il rinvenimento in Valle di Susa del Coleottero Mylabris connata Rey. L’aumento dell’incidenza della fauna antagonista rappresenta un ulteriore motivo per scoraggiare l’utilizzo della lotta chimica.