Il Nord America e l’India, anche nel 2020, mantengono la leadership mondiale nel campo dell’innovazione nel settore agroalimentare. È quanto rilevano le cifre pubblicate dall’Osservatorio Food Sustainability del Politecnico di Milano, che oggi dedica il convegno “La sostenibilità vien innovando!” ai temi dell’informazione e della circolarità, “le chiavi di volta per una filiera più sostenibile e inclusiva”.
Nel contesto del Covid-19, l’Osservatorio ha analizzato le pratiche di prevenzione e gestione delle eccedenze alimentari focalizzandosi sugli stadi di trasformazione, distribuzione e ristorazione collettiva e su alcune filiere specifiche. Le problematiche aperte dalla drammatica crisi pandemica in materia di approvvigionamento di alimenti sostenibili possono, almeno in parte, trovare soluzione grazie alle imprese e start-up innovative che investono su sicurezza e trasparenza, emerse come priorità dei consumatori.
L’America settentrionale e l’India registrano rispettivamente 2.271 e 380 startup agri-food, delle quali solo il 23% e il 15% sono considerate sostenibili. A discapito della grande tradizione agroalimentare, anche l’Italia sembra puntare poco sulla sostenibilità dei prodotti. Nel Belpaese si registrano 53 startup agri-food, tra le quali solo il 13% sono attive nell’innovazione finalizzata alla sostenibilità ambientale del sistema produttivo. Sul totale a livello globale di 1.158 startup sostenibili, il 39% ha ricevuto almeno un finanziamento, nel contesto degli sforzi pubblici e privati per compiere una transizione verde in campo agroalimentare.
La start-up sostenibili hanno ricevuto complessivamente 2,3 miliardi di dollari, in media 5,2 milioni per startup, contro i 6,1 dell’anno scorso. Gli Stati Uniti fanno la parte del leone, con un totale di 1,7 miliardi raccolti (media di 7,2 milioni a startup). Tuttavia, i contributi esterni alle nuove idee imprenditoriali sostenibili è diminuito del 17% rispetto al 2018.
Segue l’Europa, che supera i Paesi asiatici per finanziamenti ricevuti, 312 milioni di dollari contro i 308 delle startup orientali, ma rimane indietro nel finanziamento medio a startup: 2,7 milioni di dollari in Europa e 4,2 milioni in Asia.