Il “seme” quale strumento di sviluppo e progresso della attività agricola. Le difficoltà e le ragioni che impediscono lo sviluppo di questa attività in Italia? Mancato aggiornamento della legge sementiera; complessità delle regole che condizionano l’attività; l’attività di “certificazione del seme” considerato un semplice aspetto burocratico al solo fine di rispettare la normativa; il “seme” deve essere considerato strumento e mezzo di innovazione; la frammentazione delle società sementiere in Italia; il mercato, relativamente piccolo, ha limitato lo sviluppo dell’attività di ricerca all’interno delle stesse. L’attività sementiera in Italia ha portato alla perdita di importanti posizioni.
Negli ultimi anni le problematiche della filiera cerealicola sono diventate più numerose e complesse rispetto al passato e le priorità per chi opera nel settore sono aumentate e sono difficili da perseguire. Alcune delle possibili cause legate a questa complicazione sono legate all’evoluzione dei consumi alimentari ed alla presenza sul mercato di nuovi consumatori. In questo contesto, il recupero della competitività nei confronti della concorrenza agricola internazionale rappresenta la sfida più importante che l’intera filiera deve affrontare per mantenersi in equilibrio nell’ambito del sistema economico di integrazione dei mercati. Il costitutore, oggi, deve fare i conti con una forte richiesta di diversificazione dei prodotti da parte delle industrie di trasformazione (molini, panifici, pastifici) e dei consumatori, che si traducono in nuovi obiettivi per il miglioramento genetico. A tutto questo, oggi si aggiunge una sfida ancora più difficile e problematica, quella legata ai cambiamenti climatici ed agli effetti sulla produzione, sulla qualità e sulla diffusione di nuove malattie. In passato il sistema pubblico ha affrontato le principali problematiche di ricerca legate allo studio dei meccanismi di resistenza/tolleranza alla siccità, selezionando materiali genetici e varietà in grado di rispondere a questa condizione ambientale, prevalentemente con un approccio di tipo eco-fisiologico. Negli ultimi anni, invece, proprio per l’effetto dei cambiamenti climatici, i fenomeni siccitosi sono diventati ancor più imprevedibili e spesso accompagnati da fenomeni di allagamento dei suoli. Pertanto, diventa sempre più complicato identificare il modello di pianta adatto a superare queste condizioni ambientali così estreme, fermo restando la necessità di preservare l’aspetto igienico-sanitario della produzione e la resistenza alle malattie. Ciò richiede un approccio multidisciplinare ed una corretta integrazione tra le diverse discipline scientifiche (agronomia, genetica, fisiologia, biochimica e informatica) e le moderne tecnologie – omiche al fine di innalzare il livello tecnologico delle aziende impegnate nel settore sementiero, favorendone la diversificazione e il riposizionamento competitivo a livello internazionale.
Tutto questo e anche altro sarà discusso durante il webinar organizzato dal FIDAF in collaborazione con l’ADAF di Foggia.
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Ai partecipanti iscritti agli Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali verranno riconosciuti 0,25 CFP