La crisi climatica, quella indotta dall’epidemia da Covid-19 e la guerra in Ucraina hanno evidenziato con forza la complessità e l’urgenza della sfida dello sviluppo sostenibile. Se da una parte questi fattori vengono percepiti come rischio di una battuta d’arresto per il progresso verso l’Agenda 2030, dall’altra sta aumentando la consapevolezza sullo stretto rapporto esistente tra la salute del Pianeta e quella delle persone, sul valore della cooperazione e del multilateralismo per la pace, sulla scarsità delle risorse e l’importanza di una loro gestione responsabile sia dal punto di vista della produzione che del consumo.
In particolare, la recente guerra russo-ucraina, per il valore delle esportazioni dei due Paesi in termini di derrate essenziali quali grano, mais, olio di girasole e di fertilizzanti e per le sue conseguenze sulle fonti di energia, la logistica globale e i commerci, sta producendo profondi effetti su molte filiere agricole, provocando aumenti nei prezzi e difficoltà negli approvvigionamenti. Pesanti ripercussioni economiche e sociali riguardano tutti i Paesi, non solo quelli che seguono diete essenzialmente cerealicole, e in particolare le loro fasce più deboli. Come inevitabile conseguenza, sta emergendo una nuova centralità globale della sicurezza alimentare, per troppo tempo considerata come una questione inerente soltanto alle aree in via di sviluppo ed analizzata disgiungendo la food safety dalla food security, cioè considerando o la sicurezza igienico-sanitaria o la disponibilità quantitativa di cibo, quando il diritto di accesso al cibo implica la disponibilità di cibo qualitativamente e quantitativamente sicuro. Tale centralità sta spingendo molti Paesi anche a interrogarsi sul tema dell’autonomia alimentare, che andrebbe affrontato superando la logica di tipo emergenziale a favore di un’impostazione strategica, che persegua con decisione l’obiettivo di medio-lungo termine di costruire sistemi agroalimentari sostenibili e resilienti rispetto alle crisi future, coinvolgendo altri Paesi che vedono nella cooperazione, e non nella forza, la soluzione alle crisi internazionali.
A questo si aggiunge la minaccia per la produzione agricola rappresentata dalla crisi idrica che sta affliggendo l’Italia, dove la penuria d’acqua rappresenta già un problema strutturale. In tale contesto, giocano un ruolo fondamentale le innovazioni produttive, tecnologiche, gestionali e sociali necessarie per promuovere nuovi modelli di produzione e consumo per assicurare la sostenibilità di un sistema del cibo che sia in grado di garantire la sicurezza alimentare per tutti.
Modalità di partecipazione
L'evento potrà essere seguito in presenza (previa registrazione secondo le modalità di cui sotto) oppure in diretta streaming (senza iscrizione) su questa pagina, sulla pagina Facebook dell'ASviS e sul canale YouTube ASviS.
Per assistere all'evento come pubblico presso il Palazzo delle Esposizioni (Sala Auditorium, via Milano 9a), nei limiti delle sedute disponibili (64), si dovrà effettuare la prenotazione con la seguente modalità:
- inviare una email all’indirizzo @email, entro i due giorni che precederanno l'evento al quale si intende partecipare;
- oggetto dell'email: “Pubblico in presenza + data evento + mattina/pomeriggio + titolo evento”;
- testo email: "Si richiede quanto in oggetto per Nome Cognome";
- attendere email di conferma della possibilità di partecipare in qualità di pubblico in presenza da @email;
- presentare l'email di cui al punto precedente il giorno dell'evento prenotato per poter accedere agli spazi.
Le email di richiesta che non rispetteranno le indicazioni di cui sopra non potranno essere prese in considerazione. Per accedere all'evento sarà necessario aver ricevuto la email di riscontro di cui sopra; in caso contrario non sarà possibile accedere in sala, a meno che non sia rimasta disponibilità di posti liberi.