L’epidemia di Covid-19 che ha ridotto il contatto tra le persone, ha spinto ha spinto molti agricoltori cinesi a ricorrere all'innovazione per la gestione dei propri campi.
Dall'inizio dell'anno una azienda che sviluppa droni, ha venduto migliaia di droni dedicati all’agricoltura. Si tratta di velivoli senza pilota in grado di monitorare i campi dall’alto. Questi droni vengono utilizzati allo scopo di individuare segnali di stress idrici o nutrizionali delle piante, permettendo all'agricoltore di essere sul campo direttamente da "casa". L’emergenza coronavirus impone infatti di rimanere a casa per non diffondere il contagio e di limitare al massimo i rapporti umani, anche con i collaboratori. L’utilizzo di innovazioni 4.0 per la gestione delle imprese agricole ha anche il grande pregio di aumentare la produttività, l’efficienza e la sostenibilità ambientale.
E sono proprio questi gli obiettivi che il governo cinese sta perseguendo e per raggiungere tale scopo sta investendo ingenti quantitativi di risorse a sostegno dell’innovazione agricola. Il tutto allo scopo di rendere l’approvvigionamento di cibo più sostenibile e meno dipendente dall’estero.
C’è però anche un obiettivo ambientale. Oggi l’agricoltura cinese è piuttosto arretrata e utilizza prodotti e tecnologie poco efficienti e ampiamente inquinanti. Il governo centrale ha dunque deciso di sostenere l’acquisto e l’introduzione di tecnologie moderne, che abbiano una migliore impronta ambientale.