Rivoluzione Verde: L’Acquaponica e l’Economia Circolare al Servizio dell’Agricoltura Sostenibile
E se l’agricoltura non fosse solo un mezzo per produrre cibo, ma anche una soluzione concreta alle sfide ambientali più urgenti? Immaginate un sistema in cui ogni elemento lavora in simbiosi: i nutrienti generati dai pesci fertilizzano le piante, che a loro volta purificano l’acqua, mentre gli scarti agroalimentari locali si trasformano in risorse per la produzione di mangimi sostenibili. Questa è la promessa dell’acquaponica, una tecnologia rivoluzionaria che unisce coltivazione e allevamento per creare un modello agricolo davvero circolare.
Con il supporto di un innovativo fotobioreattore per la produzione di Spirulina e l’introduzione di mangimi a base di insetti, questo progetto non si limita a migliorare la sostenibilità ambientale, ma ridefinisce le strategie economiche delle aziende agricole. Dai risparmi idrici alla riduzione delle emissioni di gas serra, fino alla diversificazione delle fonti di reddito, l’approccio integrato di questa innovazione apre la strada a un futuro in cui produttività e rispetto per l’ambiente coesistono. Non si tratta solo di un progetto, ma di una visione che può essere replicata su scala regionale e oltre, trasformando il panorama agricolo in un motore di cambiamento.
Con questa introduzione, il lettore è invogliato a scoprire come questa innovazione stia cambiando le regole del gioco, rendendo il settore agroalimentare un pilastro della sostenibilità globale.
MJ Energy srl società agricola
MJ Energy srl, società agricola, produce confetture, coltiva vegetali ed alleva prodotti ittici in sistemi di acquaponica dal 2015. La sede operativa è ubicata nel comune di Treia (MC) ed ha una superficie di 66,25 ettari.
L’idea di iniziare, tra i primi in Europa, una coltivazione in acquaponica nasce da una visita nel 1987 negli USA a un impianto sperimentale acquaponico presentato ad EPCOT (Experimental Prototype Community of Tomorrow), in una sezione riservata alle tecnologie del futuro.
La tecnica acquaponica era presentata come “coltivazione a basso impatto ambientale” in grado di produrre vegetali e pesci con altissima efficienza nell’uso della risorsa idrica. Per molti anni l’idea rimase nel cassetto come “futuribile”. Un anno prima dell’EXPO’ universale di Milano, una rivista scientifica riportò che le colture in acquaponica sarebbero state presentate da più paesi all’EXPO’ come tecnica agricola di estremo interesse sia per la gestione idrica molto efficiente che per la maggior produttività. Nella rivista non si faceva cenno all’Italia.
MJ Energy srl si affidò a una società di consulenza e realizzò il primo impianto nel 2015.
L’impianto acquaponico attuale di MJ Energy S.r.l. ha una superfice di circa 600 metri quadri ed è stato sviluppato partendo dalla esperienza acquisita in circa 36 mesi con il primo impianto realizzato.
Nei primi 36 mesi di vita MJ Energy ha condotto ricerche ed affinato i sistemi sia con le proprie risorse interne che ricorrendo ad esperti esterni, provenienti anche da settori diversi da cui mutuare tecniche. Ad esempio è stata applicata con successo una tecnica meccanica, senza membrane, di eliminazione di Escherichia coli e di degassificazione delle acque trattate del tutto ignota in acquaponica. La tecnica sviluppata (degassificazione) viene usata in alcuni grandi impianti di produzione di gamberi in Equador. Nello stesso periodo la società ha deciso di assumere per la conduzione dell’impianto una figura professionale con un dottorato di ricerca in acquaponica.
In via sperimentale è stato mantenuto per circa 34 mesi un sistema acquaponico in acqua marina, dimostrandone:
- la fattibilità in termini di fitodepurazione e riciclo delle acque
- produttività vegetale ed ittica.
Attualmente Mj Energy srl è comproprietaria al 50% dell’impianto di acquaponica che verrà utilizzato nel presente progetto e della relativa serra che lo contiene. Il restante 50% è di proprietà della LUCI ss (partner di progetto).
Le principali colture da reddito sono zafferano e zenzero. Vengono anche coltivate insalate, fiori edibili, erbe aromatiche e piccole produzioni di varietà particolari di pomodori a fine sperimentale.
Lo zafferano, le lattughe ed i pomodori sono prodotti dal 2015 mentre lo zenzero dal 2017.
La resa per metro quadro in acquaponica dello zafferano rispetto alla coltivazione tradizionale in campo è superiore di un fattore 5, eliminando, inoltre, le operazioni colturali che intercorrono tra la semina del bulbo e la raccolta dei fiori.
Al momento è in corso una sperimentazione per aumentare le rese dello zafferano fino a un fattore 10, valore potenziale massimo rispetto alla coltivazione in pieno campo.
Le specie ittiche costantemente allevate dal 2015 sono carpe koi e storioni (Acipenser baerii, Acipenser gueldenstaedtii e Acipenser ruthenus).
Le carpe koi vengono in parte riprodotte da MJ Energy S.r.l. e in parte importate dal Giappone.
MJ Energy S.r.l. ha allevato sperimentalmente il gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii) a fini ornamentali per circa 36 mesi.
Nell’ultimo periodo l’azienda ha iniziato ad allevare delle piccole popolazioni di gamberi giganti di acqua dolce (Macrobrachium rosenbergii) per valutarne la compatibilità con i cicli di fitodepurazione connessi alle colture vegetali.
A fini commerciali l’azienda distribuisce i suoi prodotti su più canali:
- Vendita diretta
- Piattaforme e-commerce
- Distributori
- Agenti commerciali
MJ Energy ha stipulato una convenzione con UNIVPM per accogliere tesiti e dottorandi in azienda. Sempre in collaborazione con UNIVPM, partecipa al progetto ricerca scientifica 2017 Cariverona.
MJ energy e Luci hanno partecipato, come ATI Tanto Sole al programma FEAMP 201472020 Misura 2.48 – Investimenti produttivi destinati all’acquacultura. Il progetto ha contribuito al finanziamento dell’impianto in serra ubicato a Treia ed è stato riconosciuto dalla Regione Marche come particolarmente innovativo.
Altre informazioni
INSHORE: Innovazione Circolare per Rivoluzionare l’Agricoltura e l’Acquacoltura nelle Aree Rurali
L’idea innovativa del progetto INSHORE è nata da un’analisi approfondita delle problematiche e delle potenzialità del territorio di Treia, un comune svantaggiato situato nella provincia di Macerata. Questo contesto, tipico delle aree rurali intermedie con bassa densità abitativa, ha subito negli ultimi anni un significativo calo del settore primario, evidenziando la necessità di un rinnovamento profondo delle attività agroindustriali. Tale rinnovamento è stato progettato con l’obiettivo di affrontare due questioni fondamentali: l’efficienza nell’utilizzo delle risorse idriche e la riduzione dell’impatto ambientale delle attività agricole.
Nelle Marche, una regione caratterizzata da scarsità di acqua, l’uso delle risorse idriche rappresenta un costo elevato per le aziende agricole, spesso non compensato da adeguati ritorni economici. Contestualmente, il settore primario soffre di pressioni ambientali crescenti, richiedendo soluzioni che combinino produttività e sostenibilità. In questo scenario, si è individuata la necessità di adottare modelli circolari e innovativi capaci di integrare processi produttivi efficienti con la valorizzazione degli scarti e delle risorse locali.
Un ulteriore stimolo all’idea progettuale è stato fornito dalla tecnica dell’acquaponica, già in uso presso l’azienda agricola capofila, l’unica nelle Marche ad adottare questo metodo. L’acquaponica, che integra allevamento ittico e coltivazione idroponica, ha dimostrato un notevole potenziale per il risparmio idrico e la sostenibilità ambientale, ponendosi come base ideale per un progetto più ampio. A questa pratica si sono poi affiancate innovazioni derivanti dalla ricerca scientifica, tra cui il recupero degli scarti agroalimentari per l’allevamento di insetti e la produzione di mangimi, l’utilizzo di fanghi di allevamento come fertilizzanti e la coltivazione di microalghe come la Spirulina per il sequestro di CO₂.
La stretta collaborazione tra il mondo della ricerca (UNIVPM), le aziende agricole e altri partner industriali ha permesso di adattare e ampliare queste soluzioni innovative, mettendo a sistema risorse e competenze per rispondere ai fabbisogni specifici del territorio. Un’attenta analisi del contesto ha inoltre evidenziato come l’integrazione di queste tecnologie possa aprire nuove opportunità economiche, dalla diversificazione delle colture tradizionali (es. zafferano) all’introduzione di nuove specie ittiche di alto valore commerciale (es. gambero gigante di acqua dolce).
L'innovazione introdotta dal progetto INSHORE rappresenta un approccio rivoluzionario alla gestione integrata delle risorse nelle aree rurali, fondendo in maniera sostenibile i settori dell'agricoltura e dell'acquacoltura. L'idea nasce dall'esigenza di affrontare le sfide legate alla scarsità di risorse naturali, alla riduzione degli sprechi e alla creazione di modelli economici circolari in contesti rurali, spesso caratterizzati da fragilità ambientale ed economica.
L'innovazione presentata dal progetto rappresenta una convergenza tra tecnologia avanzata, sostenibilità ambientale ed economia circolare. Il cuore del progetto risiede nella integrazione di sistemi acquaponici con soluzioni innovative per la produzione agricola e ittica, garantendo al contempo la diversificazione economica dell’azienda agricola e una gestione ottimizzata delle risorse naturali.
Tecnologie innovative integrate nel progetto
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Acquaponica per l’orticoltura circolare
- La tecnologia acquaponica combina la coltivazione di specie orticole con l'allevamento di pesci e crostacei, creando un sistema simbiotico che riduce significativamente l’uso di risorse.
- Rispetto alle tecniche convenzionali, consente:
- Una riduzione del 90% del consumo idrico rispetto alla coltivazione tradizionale in campo (Fonte: FAO).
- Eliminazione di fertilizzanti chimici e fitofarmaci, grazie all’impiego di nutrienti organici derivanti dal metabolismo delle specie ittiche e dai residui di mangime.
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Produzione sostenibile di mangimi innovativi
- In risposta alle problematiche legate alla sostenibilità della mangimistica tradizionale, il progetto introduce l’utilizzo di larve di Hermetia illucens (mosca soldato nera) come ingrediente alternativo e innovativo per mangimi destinati a spigole (Dicentrarchus labrax) e gamberi giganti di acqua dolce (Macrobrachium rosenbergii).
- Gli insetti, allevati su substrati ricavati da scarti agroalimentari (come residui di torrefazione del caffè), sono arricchiti di Spirulina, apportando chitina, aminoacidi essenziali e acidi grassi omega 3 e 6, fondamentali per il benessere animale e la salute umana.
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Fotobioreattore per la produzione di Spirulina
- L’innovazione comprende la progettazione di un prototipo di fotobioreattore che utilizza le acque reflue dei sistemi acquaponici per coltivare Spirulina (Arthrospira platensis).
- La Spirulina, oltre a costituire una nuova fonte di reddito per l’azienda agricola, contribuisce al sequestro di CO₂, riducendo le emissioni climalteranti.
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Valorizzazione di fanghi e residui
- I fanghi provenienti dalle vasche di allevamento vengono analizzati e recuperati come ammendanti agricoli, sfruttando la presenza di chitina e sostanze organiche utili a migliorare la fertilità del suolo e chiudere il ciclo dei nutrienti.
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Introduzione di colture ad alto valore aggiunto
- Il progetto prevede la coltivazione di zafferano (Crocus sativus) all’interno di sistemi acquaponici, testando l’efficacia dell’irrigazione con acque provenienti dall’allevamento ittico alimentato con mangimi a base di insetti. La chitina contenuta in questi mangimi agisce come biostimolante, migliorando l’assorbimento di nutrienti e le caratteristiche delle piante.