SINERGIA: SISTEMI INNOVATIVI PER LA PRODUZIONE DI BIOMASSA LIGNO-CELLULOSICA
Le aree marginali all’uso agricolo del suolo della Campania sono luoghi idonei dove, in alternativa alle tradizionali coltivazioni agricole a ciclo annuale, è utile promuovere coltivazioni poliennali in grado di produrre biomassa ligno-cellulosica, con la minore impronta ecologica. Ciò è possibile grazie all’adozione di sistemi e tecniche di coltivazione che prevedono apporti energetici esterni minimi. In questo definito ambito territoriale, le piantagioni arboree a turno breve rappresentano un'utile alternativa all’uso sostenibile del suolo che non influirebbe sulla produzione di derrate alimentari e quindi sulle dinamiche di mercato che regolano il prezzo di beni di produzione primaria.
Alla luce di quanto detto, nasce l'idea di trasferire agli operatori del settore agro-forestale le conoscenze acquisite sulle specie forestali e sulle tecniche di coltivazione sostenibili più idonee alla produzione di biomassa ligno-cellulosica, da poter impiegare nei territori agricoli della Campania.
Questo sistema di coltivazione, indicato nella letteratura internazionale con il termine Short Rotation Forestry (SRF), rappresenta il modello di arboricoltura da legno più idoneo alla produzione di biomasse ligno-cellulosiche finalizzate all’ottenimento di materiale legnoso di piccole dimensioni, destinabile alla generazione di energia termica/elettrica o, in alternativa, alle industrie delle paste da carta e dei pannelli di particelle o per la produzione di compost.
La tipologia di piantagione a turno breve più comune è caratterizzata da elevate densità di impianto (2.000-10.000 piante per ettaro, sottoposte a ceduazione ad intervalli di tempo brevi e regolari 2-5 anni). Le specie arboree più idonee all’impiego in questo sistema di coltivazione sono le latifoglie decidue o sempreverdi a rapido accrescimento, rappresentate da pioppi ibridi o autoctoni, salici, robinia e eucalipti.
Attraverso il progetto si è implementato sistema di stima indiretta della biomassa prodotta mediante rilievo aerofotogrammetrico (altezza della piante e loro indice di copertura) e indice spettrale di vegetazione, attraverso l'uso di droni utilizzati per il rilievo degli impianti SRF. Inoltre si è proceduto a misurare i parametri funzionali delle piantagioni SRF e micrometeorologici correlati con la produzione di biomassa attraverso l'installazione di stazioni meteorologiche.
Infine, sono stati utilizzati particolari sistemi di raccolta meccanizzata per il taglio e il trasporto del cippato.
Questo sistema di coltivazione rappresenta una fonte di biomassa per la produzione di energia rinnovabile, in grado di assorbire e fissare anidride carbonica dall’atmosfera, contribuendo alla mitigazione dell’effetto serra e determina un impatto ambientale positivo nei sistemi agricoli intensivi (biodiversità, diversificazione del paesaggio, fitodepurazione).
Considerato l’ambito territoriale entro cui si sono svolte le attività del presente progetto, queste hanno contribuito ad incrementare, anche se in modo non esaustivo, il patrimonio di conoscenze relativo al settore delle piantagioni arboree a turno breve e le tecniche di coltivazione e di stima della produzione di biomassa più appropriate. Questi elementi costituiscono una concreta base di riferimento per lo sviluppo di ulteriori applicazioni e approfondimenti tematici. Rappresentano anche una utile fonte di informazione per gli operatori del settore agro-forestale interessati all’utilizzo di biomassa ligno-cellulosica, indispensabile alla creazione di una filiera energetica sostenibile, contribuendo a massimizzare la vasta gamma di benefici ambientali associati alle coltivazioni arboree a ciclo breve.
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