In.Vi.T.a.S.- Innovazioni tecnologiche per una vitivinicoltura di territorio altamente sostenibile
L’implementazione della sostenibilità economica, ambientale e sociale è divenuta oramai un presupposto imprescindibile per la produzione vitivinicola italiana. Il concetto di sostenibilità, oggi vivacemente dibattuto e alquanto articolato, s’imbatte in un sistema vitivinicolo che negli ultimi trent’anni ha subito profonde trasformazioni ed un radicale rinnovamento nel proprio patrimonio e nelle tecniche agronomiche.
In questo articolato contesto, si è sviluppato il Progetto “In. Vi. T. A. S.” con l’obiettivo di costruire un percorso culturale, di approfondimento ed elaborazione, mediante l’introduzione di innovazioni tecnologiche volte al miglioramento continuo di qualità, sostenibilità economica ed ambientale ed efficienza delle produzioni vitivinicole nel Chianti.
Il progetto si è articolato in diverse fasi ben distinte:
Implementazione di un sistema informativo globale a supporto della vitivinicoltura sostenibile.
Nonostante l’esistenza di diverse soluzioni informatiche presenti sul mercato, si è ritenuto opportuno progettare da zero e costruire dei moduli ad hoc per il sistema informatico da adottare presso GIV.
Nel dettaglio, il sistema utilizza come base il quaderno di campagna, che permette all’agricoltore e al tecnico di effettuare le registrazioni degli interventi svolti durante il ciclo colturale, quali l’applicazione dei trattamenti fitosanitari, l’irrigazione, la fertilizzazione, ecc., prendendo come database di riferimento, ad esempio, quello degli agrofarmaci.
Il sistema si articola in diversi moduli, tra loro collegati che riguardano la gestione di:
- Dati agro‐ambientali: Grazie al progetto, è stato interfacciato un modulo software che permette di importare i dati ambientali rilevati da una serie di sensori collocati in uno specifico appezzamento.
- Parametri vegeto‐produttivi della vite, tecnologici e qualitativi della bacca: questo modulo è relativo alla raccolta e gestione real time dei principali parametri vegeto‐produttivi della vite, tecnologici e qualitativi della bacca, come, ad esempio il numero di grappoli per pianta, il peso medio dell’acino (g), la produzione per pianta (kg), l'acidità totale (g/L di acido tartarico), azoto prontamente assimilabile (APA, mg/L), pH, residuo rifrattometrico (°Brix) e il titolo alcolometrico volumico potenziale (% vol).
- Parametri enologici: Passando all’ambito cantina, un’intera sezione del sistema è stata dedicata alla gestione di parametri e valori relativi alla qualità ed alle caratteristiche di mosti e vini all’interno dello stabilimento di vinificazione. Il primo step è relativo alla raccolta di dati al momento del conferimento che prevede, come prima operazione in ordine di procedura, la possibilità di associare uno stabilimento di conferimento al lotto di uva raccolta. Una volta consolidata questa relazione si passa poi agli ulteriori step, che permettono di raccogliere e gestire una serie di parametri analitici di laboratorio (analisi del mosto ed evoluzione del vino in fase di affinamento) fino alla specifiche valutazioni previste prima dell’imbottigliamento.
- Parametri relativi alle analisi del terreno: Attraverso lo sviluppo del sistema informatico si è passati all’implementazione di tools per la gestione e consultazione dei dati relativi alle analisi del terreno, finalizzati alla zonazione sito‐specifica. In particolare si tratta di: dati analitici (% sabbia / limo / argilla, calcare attivo, capacità di scambio cationico, sostanza organica, rapporto C/N, N totale, P assimilabile, conducibilità elettrica), consultabili sia in forma tabellare che in grafico a istogramma e radar. Mediante il layer delle immagini satellitari, è sempre possibile georeferenziare e visualizzare l’area di prelievo dei campioni di terreno, ed associarvi i risultati ottenuti. Ad esempio è possibile collegare le foto dei profili di terreno, per poterlo visualizzare in maniera rapida ed efficace.
Zonazione e gestione sito specifica del vigneto
La zonizzazione consiste nello studio del territorio al fine di ripartirlo in zone omogenee relativamente
ai risultati dell'interazione tra vitigni ed ambiente. La zonazione di un’area prevede la caratterizzazione geo‐pedologica, climatica, biologica, agronomica e nutrizionale di un territorio, per individuare e descrivere i fattori ambientali e colturali che concorrono nel determinare la composizione dell'uva e la qualità del vino. Nello specifico, la valutazione delle potenzialità qualitative di un determinato sito è data dalla descrizione delle caratteristiche pedoclimatiche e dal grado di adattamento del vitigno all'ambiente, derivato dall'interazione tra varietà coltivate e quest'ultime. In questo modo la zonazione consente di individuare le zone più vocate nelle quali estendere i vigneti, cogliere le tipicità delle uve ed uniformare le tipologie enologiche, delimitare le sottozone da inserire nel disciplinare per l'uso del nome in etichetta, valorizzare i terroir con un programma di marketing, etc.
Enologia di precisione: sistemi innovativi per la scelta dei legni
Attraverso questa azione si è utilizzata una nuova tecnica "NIR-FTIR". La tecnologia NIR (near-infrared)si basa su di una spettroscopia del vicino infrarosso, la quale viene usata per la caratterizzazione di differenti forme di biomassa da più di 15 anni. In origine la ricerca era maggiormente indirizzata verso l’industria agroalimentare ma più recentemente la sua applicazione è stata motivo d’interesse anche per i prodotti dell’industria del legno. Nel corso del tempo, l’analisi NIR è stata adattata per il monitoraggio di diversi fattori di resistenza meccanica del legno ma anche per attestare il livello di umidità contenuto nel legno e ancora per valutare la composizione chimica, a livello di polifenoli, lignina, cellulosa, emicellulose e composti estraibili.
Questa tecnica consente di individuare con precisione se la singola doga possa apportare note strutturanti (alto contenuto in tannini ellagici), dolci (alto contenuto in vanillina) speziate (alto contenuto in eugenolo) o equilibrate (posizione intermedia tra le caratteristiche precedenti), permette alla cantina di perseguire fino in fondo il proprio obiettivo enologico, evitare le perdite economiche dovute all’acquisto di botti con caratteristiche non idonee e contribuire così alla salvaguardia delle foreste.
Implementazione di un sistema informativo globale a supporto della vitivinicoltura sostenibile.
Nonostante l’esistenza di diverse soluzioni informatiche presenti sul mercato, si è ritenuto opportuno progettare da zero il sitema informatico. La personalizzazione del sistema ha portato ad un totale utilizzo dello stesso, evitando il non utilizzo di alcune sezioni, che è una condizione che spesso si verifica quando si acquista un sistema “generico”, progettato e realizzato per essere utile al maggior numero possibile di soggetti, potenziali clienti.
La potenzialità di questo sistema, inoltre, si esprime lungo tutta la filiera produttiva, dal vigneto alla cantina, permettendo un costante monitoraggio delle produzioni, dei parametri tecnologici che le caratterizzano e fornendo la possibilità di collegare esiti qualitativi e quantitativi finali all’intero percorso di produzione.
Come risulta da una specifica analisi costi‐benefici condotta nel contesto del progetto, il sistema informatizzato per la precision farming è caratterizzato da dei costi lievemente superiori, pari a circa un 1% in più, nonostante il costo dell’investimento in termini di strumentazioni ed il costo dell’operatore per la gestione del sistema.
L’applicazione del sistema ha però portato alla diminuzione del numero di concimazioni e di trattamenti fitosanitari di circa il 10%, in virtù di un minor impiego di mezzi tecnici, ore di utilizzo dei macchinari e manodopera. Oltre a ciò, si consideri anche che l’applicazione del sistema in cantina permette una riduzione degli scarti, stimata tra il 5 ed il 10%, con un relativo aumento della resa in termini di bottiglie di vino. Tale aumento ha un effetto positivo sulla redditività del sistema.
Da tutte queste considerazioni si può dedurre che l’adozione del sistema ideato e realizzato nel contesto progettuale, ha portato a conseguenze positive, da continuare a verificare nel corso del tempo.
Zonazione e gestione sito specifica del vigneto
La zonazione sito‐specifica condotta nel Chianti in vigneti della cv. Sangiovese, ha prodotto, per le aziende che hanno ospitato lo studio, uno strumento di scelta e di ausilio all’imprenditorialità, nel rispetto della sostenibilità ambientale. L'integrazione dei risultati, realizzata dal Gruppo di lavoro, ha consentito di identificare i caratteri pedologici che maggiormente influenzano i parametri vegeto‐produttivi e qualitativi e la produzione enologica. Emerge un’indicazione territoriale localizzata, ma al contempo efficace, della vocazionalità del territorio studiato, dove la viticoltura è da sempre una preziosa risorsa storica.
Enologia di precisione: sistemi innovativi per la scelta dei legni
Le composizioni dei legni delle diverse botti hanno mostrato una correlazione importante con le caratteristiche del legno di partenza; le capacità previsionali dei chips delle diverse classi e delle piccole botti sono confermate.
Risulta così evidente un possibile criterio di scelta dei legni alla luce delle diverse possibilità fornite dal mercato attuale.
Le diverse attività hanno dimostrato che la catena di prove proposte ha una sua coerenza:
- i legni classificati valutati evidenziano le caratteristiche promesse
- i vini ottenuti con chips da legni classificati mantengono le caratteristiche previste
- le prove con piccole botti di legni classificati mostrano le differenze attese ma i tempi devono essere ridotti a pochi mesi
- le verifiche su grandi botti confermano gli andamenti con chips e piccole botti in tempi brevi.
Il progetto è assolutamente trasferibile in tutti gli areali di coltivazione della vite
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