Studio delle risorse genetiche della vite in relazione a fattori ambientali e colturali per il miglioramento della viticoltura piemontese
Nel presente progetto è proseguita l’attività di valutazione e valorizzazione dei vitigni ottenuti per incrocio intraspecifico. In particolare per i vitigno Albarossa e Cornarea è proseguita la realizzazione di vigneti della cultivar in collaborazione con alcune prestigiose Aziende viti-vinicole piemontesi. I dati in particolare confermano le ottime attitudini nell’accumulo zuccherino dei due vitigni rossi ma altresì la caratteristica elevata acidità fissa di queste due uve. A livello enologico, la Cornarea ha fornito un vino molto alcolico, di ottima struttura e ricco di colore. Alla luce dei risultati rilevati, la Cornarea si dimostra un vitigno molto interessante se coltivato in ambienti vocati e/o gestito in vigneto in modo da consentire di contenerne l’elevata acidità fissa naturale. E’ proseguito lo studio di cultivar minori aromatiche nell'apposito vigneto presso l’Azienda. I controlli hanno consentito di confrontare le attitudini tecnologiche del Brachetto d’Acqui con cultivar omonime: Brachetto Migliardi e Brachetto del Roero. Sono stati inoltre selezionati due cloni di Dolcetto individuati a suo tempo nell'Acquese. Al fine di approfondire la conoscenza delle caratteristiche agronomiche e produttive dei cloni a suo tempo omologati dalla C.C.I.A.A. di Alessandria sono proseguiti i controlli nei vigneti a dimora presso la Tenuta Cannona.
Ente | Contributo (€) | % |
---|---|---|
Assessorato regionale
|
€15.348,00
|
88,55%
|
Gabriella Bonifacino
tenutacannona@iol.it
Elisa Paravidino
tenutacannona@iol.it
Franco Mannini
f.mannini@ivv.cnr.it