Razionalizzazione delle forme di allevamento e della tecnica di potatura per i vitigni Chatus e Bonarda Piemontese
Lo studio è stato effettuato con lo scopo di reperire informazioni oggettive sull’attitudine di forme di allevamento alternative a quella tradizionale a garantire buona produttività delle piante, una buona maturazione dell’uva e una razionale gestione delle operazioni di vigna. La sperimentazione si è basata sul confronto della forma più tradizionalmente adottata nel pinerolese (archetto con arcuatura molto accentuata, nella forma con un unico capo a frutto), con due sistemi di potatura più razionali: Guyot, con leggera arcuatura del capo a frutto, e Cordone speronato. I sistemi di potatura di riferimento guyot e cordone speronato sono stati confrontati con l’archetto pinerolese. Il tipo di potatura non ha influenzato la precocità di invaiatura del vitigno Bonarda; le differenze sono risultate più consistenti per Chatus in cui l’archetto, rispetto al Guyot, ha sempre determinato un ritardo di invaiatura. Dai risultati ottenuti, sono emerse alcune peculiarità insite nel sistema di potatura stesso che, da sole, consentono di rivolgere ai viticoltori alcune precise indicazioni. La fertilità dei due vitigni, quando potati a cordone speronato, è risultata minore di quando potati con potatura mista e le differenze qualitative riscontrate non sembrano sufficienti a indurre all’utililzzo di tale sistema di potatura. Ne consegue che nell’ambiente considerato la potatura mista è senz’altro da preferire per i due vitigni. Tra le due confrontate durante la sperimentazione si ritiene di più facile gestione una pianta potata a Guyot sia per la maggiore regolarità della vegetazione e della distribuzione dei frutti sia per il maggiore arieggiamento della fascia fruttifera che permette una maggiore sanità delle uve.
Ente | Contributo (€) | % |
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Assessorato regionale
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€24.307,00
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80,00%
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Giulio Re
scuola.malva@libero.it
Silvia Guidoni
silvia.guidoni@unito.it