Confronto tra processi manuali e meccanici nelle operazioni colturali del vigneto

La ricerca si propone di ottimizzare la meccanizzazione dei processi colturali della vite, attraverso l’analisi dei tempi di lavoro e dei costi delle singole operazioni, al fine di ridurre le spese di produzione mantenendo elevate le caratteristiche qualitative dell’uva. Considerando che le condizioni climatiche influiscono notevolmente sulle operazioni colturali (numero delle operazioni svolte e tempi di lavoro occorrenti), sono state eseguite le analisi dei due cantieri di lavoro: uno tradizionale - con potatura, interventi in verde e vendemmia effettuati manualmente - e uno con meccanizzazione integrale di tutte le operazioni colturali, al fine di rendere più economico il processo produttivo, meno faticoso e più tempestivo il lavoro, cercando di mantenere una valida qualità dell’uva. I tempi di lavoro delle operazioni manuali in verde sono risultati inferiori alla media. In tutte le singole operazioni tuttavia, dalla potatura invernale alle diverse operazioni in verde, il processo meccanico comporta una sensibile riduzione dei tempi di lavoro e dei costi. Naturalmente la meccanizzazione implica un aumento del consumo di gasolio e della spesa energetica totale. I controlli produttivi sui due processi colturali hanno evidenziato e confermato che l’effettuazione meccanica delle operazioni colturali comporta un forte aumento del numero di germogli per ceppo e del numero di grappoli, con massa media simile. La produzione d’uva aumenta significativamente. La vigoria delle viti, intesa come massa di sarmenti, si riduce leggermente (molti tralci più corti e più piccoli, anche per la maggior produzione d’uva), anche rispetto allo scorso anno maggiormente piovoso. Pur con un tenore zuccherino leggermente minore, la produzione di zucchero per pianta aumenta significativamente, mentre acidità e pH del mosto sono molto simili.