Analisi e prospettive delle filiere zootecniche OGM free in Piemonte

In questa ricerca si è studiata la diffusione delle filiere “OGM-free”, cioè quelle filiere che fanno riferimento ai Reg. CE 1829/03 e 1830/03 e che prevedono una soglia limite dello 0,9% di contaminazione accidentale da OGM. L’individuazione delle filiere è avvenuta utilizzando diversi canali informativi (segnalazioni, ricerche, ecc.). I soggetti coinvolti in filiere GM-free sono stati contattati telefonicamente per chiedere la disponibilità ad un’intervista. Sono stati individuati i seguenti tipi di orientamento produttivo: OGM-free, biologico, convenzionale e combinazioni dei precedenti. La maggior parte dei soggetti intervistati sono aziende agricole, seguite da consorzi, mangimifici e caseifici. Nel corso dell’indagine, è emerso che gli alimenti zootecnici potenzialmente a rischio di contaminazione OGM sono quelli derivanti da soia e mais. La granella di mais acquistata (tutti i soggetti della filiera) è di provenienza prevalentemente piemontese mentre non sempre è stato possibile risalire alla provenienza delle materie prime impiegate nei mangimi composti complementari. Le aziende agricole tendono ad avere un unico fornitore per ogni materia prima, i mangimifici tendono invece a differenziare maggiormente i fornitori. La valutazione della “vitalità” delle filiere OGM-free/Bio emerge analizzando i volumi commercializzati unitamente alla quota di prodotti finiti che, pur rispettando i disciplinari OGM-free/Bio, non sono effettivamente venduti come tali ma sono declassati a prodotti convenzionali. Le filiere dei prodotti OGM-free hanno una consolidata e capillare rete di vendita ed Il mercato prevalente delle filiere oggetto di indagine è nazionale. Dall’analisi dei dati economici raccolti sono emerse alcune criticità: prezzi delle materie prime e finite del comparto agricolo molto volatili, confronto difficile dei prezzi di materie “composte”, a cui si somma la difficoltà di quantificare determinati costi fissi di produzione.