Sviluppo Innovativo della Produzione di Tartufo Autoctono Siciliano
I.S.A.T ha come obiettivo di dimostrare la sostenibilità agronomica, ambientale ed economica della micorrizazione, di piante autoctone per la produzione di tartufo MADE IN SICILIA, fino alla creazione di un disciplinare di produzione. L’obiettivo finale è quello di concorrere direttamente a promuovere il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo, contribuendo concretamente a potenziare la redditività e la competitività delle aziende attraverso l’applicazione di tecnologie innovative.
Il progetto I.S.A.T. mira a testare la sostenibilità della filiera tartuficola in Sicilia, in linea con le nuove normative regionali. Si sviluppa nell'arco di un anno e si concentra sull'innovazione nella coltivazione sostenibile di piante di nocciolo micorrizate con tartufo, oltre a diverse piante simbionti adulte come Corylus e Quercus. Il progetto prevede la valutazione della sostenibilità ambientale delle tecniche agronomiche e la produzione di micorrize. Sarà accompagnato da attività di divulgazione e visite ai campi dimostrativi, per promuovere un’agricoltura siciliana sostenibile, valorizzando prodotti di alta qualità e sostenendo i redditi degli agricoltori.
La filiera del Tartufo, seppur la nuova legge regionale ne incentivi e tuteli lo sviluppo, è praticamente assente nel territorio della Regione, e questo può rappresentare un'interessante alternativa alle coltivazioni tradizionali [10-11]. La produzione di piante micorrizate risponde al crescente interesse dei consumatori verso questo prodotto naturale, a basso impatto ambientale e di elevata qualità. Le piante micorrizate possono essere coltivate anche in terreni marginali poco adatti ad altre produzioni. Poiché la tartuficoltura si basa su una forma speciale di forestazione che richiede minimi interventi, tutti i vantaggi ambientali connessi con questa attività, come sequestro di CO2, assenza di fertilizzazioni azotate, risparmio di acqua e interventi meccanizzati con emissione di CO2 e altri inquinanti, sono insiti in questa coltura [7]. Trattandosi poi di coltura pluriennale inerbita, grazie ad una delle innovazioni proposte, sarà garantita la stabilità del suolo.
Il progetto I.S.A.T. introduce innovazioni nella tartuficoltura siciliana. Tra queste, l'uso di tecniche di inoculo di micorrize su piante adulte riduce i tempi di produzione dei tartufi, valorizzando il patrimonio forestale locale. Inoltre, si prevede la produzione di piante tartufigene al 100% locali per preservare il genoma autoctono. Sarà sviluppato un prototipo di vivaio micorrizato e saranno formati gli operatori, colmando un segmento assente sull'isola.
Per migliorare la sostenibilità ambientale, si utilizzeranno piante mediterranee micorrizate che agiscono come pacciamatura vivente, ottimizzando l'uso dell'acqua e la produzione. Questa tecnica, già sperimentata con successo in Sudafrica, potrebbe essere brevettata dalla Regione Sicilia, favorendo la doppia produzione di tartufi e nocciole attraverso impianti dimostrativi nelle aziende partner.
Infine, sarà redatto un disciplinare sulle tecniche vivaistiche moderne, accompagnato da corsi pratici per formare i partecipanti. Le innovazioni proposte contribuiranno a un'agricoltura più sostenibile, promuovendo la cooperazione tra aziende e favorendo la commercializzazione di nuovi prodotti.
L'innovazione organizzativa del progetto I.S.A.T. prevede la redazione di un disciplinare che segua le più recenti tecniche vivaistiche. Questo disciplinare sarà presentato tramite un corso teorico-pratico, fornendo indicazioni avanzate sulla vivaistica delle piante tartufigene. I partecipanti apprenderanno le migliori tecniche di sintesi micorrizica e contribuiranno alla produzione di un primo lotto di piante tartufigene.
Le prove in campo e le analisi ambientali saranno essenziali per collaudare e dimostrare le innovazioni proposte. Questa iniziativa favorirà la cooperazione tra le aziende agricole, stimolando un'innovazione trasversale che aumenterà la competitività dell'agricoltura sostenibile. Inoltre, contribuirà a creare una filiera alimentare solida e a sostenere la commercializzazione di nuovi prodotti.
Con l'introduzione di queste innovazioni, il progetto I.S.A.T. mira a raggiungere diversi focus-area, promuovendo un approccio integrato e sostenibile alla tartuficoltura.
"Innovazione ORGANIZZATIVA: La creazione di un Marchio accoppiata al Disciplinare di Produzione permetterà alle aziende agricole di cooperare e favorire l’innovazione trasversale aumentando la competitività dell’agricoltura sostenibile, alimentando una filiera alimentare e sostenendo la commercializzazione dei nuovi prodotti.
La stesura di un disciplinare di coltivazione e raccolta così come la valorizzazione di genotipi di origine autoctona rappresentano strategie consolidate in ambito agricolo, già applicate con successo in altri contesti e su altre specie. Questo approccio appare vincente nel contesto di applicazione in quanto risponde alle necessità di un tessuto agricolo con aziende medio-piccole, con elevati terreni marginali, non sempre efficienti nell’utilizzo delle risorse.
Le prove in campo, le analisi ambientali e sul prodotto, il miglioramento della raccolta e le prove di essiccazione dei semi di finocchio rappresentano le attività di collaudo e dimostrazione necessarie all’introduzione delle innovazioni proposte. "
Titolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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