Spumantizzazione e frizzantatura per il rilancio della vitivinicoltura dell’areale Centro Nord della regione Puglia
SPUMAPULIA si pone l’obiettivo di valorizzare le produzioni enologiche tipiche della Puglia Centro-Settentrionale implementando efficacemente tecniche di spumantizzazione e “frizzantatura” per l’ottenimento di nuovi spumanti e di bevande a basso grado alcolico (a base di vino/mosto) capaci di rappresentare la tipicità del territorio pugliese e cogliere le opportunità offerte dai mercati. Il progetto prevede la reintroduzione di accessioni di vitigni autoctoni, il trasferimento di tecniche di viticoltura sostenibili e di “frizzantatura”, con effetti positivi sulla biodiversità del territorio.
- Implementare tecniche agronomiche innovative
- Valorizzare la biodiversità microbica isolata da uve, mosti e vini
- Realizzare nuovi prodotti nel settore dei vini pugliesi.
- Valutazione dell’idoneità di accessioni di vitigni autoctoni
- Realizzazione di nuovi impianti con l’utilizzo delle migliori accessioni in campi di trasferimento varietale delle aziende agricole partner.
- Valutazione dell’impatto ambientale delle innovazioni introdotte
- Valutazione dell’impatto economico delle innovazioni di processo e di prodotto tramite l’analisi di redditività (costi/benefici);
- Individuazione dei potenziali mercati di destinazione;
- Analisi puntuale del funzionamento della filiera
La Puglia è una delle principali regioni viticole italiane ed è, con 1,3 milioni di tonnellate prodotte nel
2017 (c.a. 21% del totale nazionale), leader nazionale nella produzione di uva di vino (ISTAT),
nonostante quest’ultima sia scarsamente valorizzata. Il settore vitivinicolo è infatti impegnato a
risolvere il binomio "produzione-consumo" che ha portato, da un lato, alla ricerca della maggiore
qualificazione di prodotti tradizionali e, dall'altro, alla ricerca di prodotti nuovi, capaci di conquistare
nuove fasce di consumatori e di soddisfare le nuove esigenze di consumo.
I risultati previsti sono i seguenti:
1. Incremento della resa quantitativa e qualitativa dei vigneti.
2. riduzione dei costi di produzione, conseguenza del minor utilizzo di input produttivi per unità di prodotto finale (risparmio di acqua e di trattamenti fertilizzanti e fitosanitari).
3. miglioramento del prezzo medio di vendita in conseguenza dell’introduzione di nuovi prodotti ed anche in conseguenza della miglior conoscenza dei mercati di destinazione.
4. Recupero di una maggiore diversità (accessioni di varietà, batteri e lieviti).
5. Ampliamento della superficie destinata ai vitigni storici attraverso la reintroduzione di accessioni di varietà autoctone.
6. Riduzione dell’impronta ambientale della produzione di vino per via del miglioramento del grado di efficienza dei processi produttivi.
7. Dal punto di vista sociale si attende invece un miglioramento delle opportunità e della qualità dell’impiego nel territorio.
E’ atteso infine un miglioramento della conoscenza dei processi produttivi (nuovi prodotti, nuove tecniche produttive sostenibili) e dei mercati, a beneficio di tutti gli operatori della filiera vitivinicola.
Il professionista potrà trasferire il protocollo sperimentato e mettere in atto i risultati delle pratiche per l’ottenimento di nuovi vini frizzanti bianchi e rosati al fine di ottenere una produzione più competitiva e redditizia
Titolo/Descrizione | Url | Tipologia |
---|---|---|
Sito web del progetto
|
Sito web
|