Romagna Food Forest: nuovi sistemi produttivi a basso impatto per il recupero di aree forestali
L’obiettivo generale del progetto è quello di trasferire le conoscenze maturate sui principi che regolano la permacultura per sviluppare nuovi sistemi agricoli a impatto ambientale zero in aree forestali, con particolare riferimento al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. I sistemi citati si realizzeranno impiantando una foresta composta da numerose specie di piante produttrici di cibo che raggiungeranno un totale equilibrio con l’ambiente.
L’obiettivo del GOI è quello di utilizzare tali sistemi al fine di riqualificare aree in zone forestali marginali, garantendo un’elevata sostenibilità ambientale e sviluppando le potenzialità turistiche e didattiche della food forest.
Verrà messo a punto un sistema di produzione autosufficiente ad impatto zero, sfruttando i principi della permacultura, in un’azienda agricola situata in area montana. Saranno sperimentati i sistemi di produzione innovativi, quali la food forest e l’orto bio-intensivo. La food forest consiste in un sistema frutteto-orto simulando un ecosistema boschivo su più strati, il quale sarà realizzato utilizzando anche dei terrazzamenti per sfruttare terreni scoscesi. L’orto bio-intensivo, invece, viene realizzato secondo sistemi di coltivazione rispettosi dell’ambiente in grado di garantire raccolti cospicui e di elevata qualità. La tecnica dell’orto bio-intensivo sarà replicata in altre realtà
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I principali risultati del progetto sono:
1. identificazione di strategie estrattive a basso impatto ambientale applicate ai sottoprodotti della filiera agroalimentare per la produzione ottimizzata di estratti e biomolecole attive per applicazioni fitosanitarie ed alimentari;
2. produzione di estratti arricchiti e di biomolecole ad attività antifungina, antimicrobica e repellente;
3. selezione di estratti arricchiti e di biomolecole ad attività antiossidante come ingredienti alimentari;
4. caratterizzazione dei residui di estrazione mediante tecniche analitiche per lo sfruttamento ottimale a fini energetici.
Tra i benefici sono compresi:
1. Utilizzo virtuoso da parte delle aziende del settore agroalimentare dei propri sottoprodotti valorizzandoli come ulteriore fonte di reddito;
2. Opportunità per le aziende fitosanitarie di accedere a nuovi bio-pesticidi e per le aziende del settore alimentare di ottenere prodotti sempre più qualificati dal punto di vista salutistico e nutrizionale. Ciò permette di assecondare un mercato alla continua ricerca di molecole naturali in sostituzione di quelli di sintesi a partire da catene produttive sostenibili;
3. Costruzione e consolidamento di un modello di processo di valorizzazione dei sottoprodotti esportabile in contesti aziendali differenti (ad es. cosmesi) amplificando così le opportunità di incrementare reddito, competitività, ed occupazione;
4. Informazioni sulle migliori strategie per lo sfruttamento energetico delle biomasse residue.
Titolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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