Puglia Vitivinicola dell'Internet of Things
a) esplicitare i benefici dell’AP in vitivinicoltura come calo degli impatti ambientali e miglioramenti della redditività aziendale in termini di incrementi della qualità globale e calo dei costi colturali;
b) definire potenzialità e modalità d’impiego nella vitivinicoltura pugliese dell’AP in pedoclimi e vitigni caratterizzanti della regione;
c) produrre mezzi divulgativi ed attività dimostrative che sviluppino consapevolezza nel mondo vitivinicolo pugliese sulle potenzialità dell’AP nel settore e pongano le basi per una sua più rapida e massiva diffusione sul territorio regionale.
- introduzione in alcune aziende vitivinicole dei sistemi di AP (Stazioni Meteo Sensori e Droni) e sua applicazione in diversi ambienti pedoclimatici pugliesi e su vitigni di interesse della vitivinicola pugliese;
- realizzazione di vigneti dimostrativi di comparazione tra gestione supportata e no da DSS;
- raccolta dati nei vigneti caratterizzanti le zone e le varietà valutate;
- elaborazione e interpretazione dei dati e redazione di materiale tecnico per la diffusione delle risultanze differenziali dell’introduzione della AP;
- divulgazione risultati (seminari, foto, video, blog e canali social, pubblicazioni)
L’agricoltura italiana è sottoposta a molteplici pressioni di sistema: prezzi stabili o in calo vs. costi stabili o in crescita costante; richieste di mercato di certificazioni e standard qualitativi sempre più elevati; necessità di ridurre l’uso di risorse e l’impatto ambientale in generale. A rispondere alle pressioni plurime è venuta incontro una rivoluzione dell’agricoltura fondata sull’idea di razionalizzare ed efficientare i processi agricoli introducendo sistemi di rilevazione e di analisi delle informazioni e di geolocalizzazione. Ne è nata l’agricoltura 3.0, ben più nota come agricoltura di precisione (AP). In essa, già a cavallo tra il secondo ed il terzo millennio troviamo, tra le sue tante applicazioni, numerose metodologie di proximal sensing e di remote sensing, in quest’ultimo caso su droni, altri velivoli e satelliti, applicazioni di geostatistica e modellizzazione, DSS, mappe di prescrizione e sistemi di guida satellitare delle macchine agricole. Nell’attualità, tutto quanto sviluppato in termini di AP si fonde ed integra con tutto quello che è agricoltura smart o agricoltura 4.0, in cui le informazioni raccolte con proximal e remote sensing si fondono ai big data sul web, divenendo così a disposizione di potenti calcolatori in rete che in tempo reale possono trasferire le conclusioni processi di elaborazione dell’informazione a disposizione su tutti i device degli operatori del settore o direttamente agli impianti ed alle macchine agricole a guida autonoma. Ciononostante, l’AP ancora stenta a diffondersi nell’agricoltura italiana dove interessa appena l’1 % delle superfici ed anche nell’ambito viticolo non raggiunge il 2 %, con valori sensibilmente più bassi al Meridione rispetto al Centro-Nord del Paese
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