Nuovi sistemi di diagnosi veloce e tecniche a basso impatto ecotossicologico per contenere fenomeni di resistenza dei patogeni, fitofagi e delle malerbe RESISTI Nuovi sistemi di diagnosi veloci
Il progetto si pone l’obiettivo di prevenire e/o limitare l’evoluzione della resistenza e quindi evitare interventi chimici inefficaci e reiterati che determinano aumento dei costi e inquinamento delle acque e del suolo sia sviluppando e validando strumenti diagnostici innovativi, rapidi ed efficaci, sia riducendo la pressione della difesa di tipo chimico implementando strategie alternative che rendano più sostenibile e meno impattante sulle acque e sul suolo la difesa fitosanitaria stessa.
Sviluppo e validazione di protocolli di diagnosi della resistenza basati su LAMP in malerbe (Amaranthus spp), patogeni (P. viticola, B. cinerea) e fitofagi (afidi e Tetranychus urticae).
Sviluppo e validazione di protocolli diagnostici basati ddPCR per quantificare la presenza di resistenza in P. viticola, S. vesicarium e Z. tritici.
Validazione di un sistema di confusione sessuale per psilla del pero basato su “feromoni sessuali” e su “vibrazioni”.
Svolgimento di prove dimostrative in vigneto sull’effetto di cover crops selezionate sul contenimento delle infezioni di peronospora
Risultati attesi sono i protocolli diagnostici basati sulle tecnologie LAMP (Loop-mediated isothermal amplification) e ddPCR (digital droplet PCR). La LAMP consentirà una diagnosi veloce, già in campo, della presenza di: a) resistenza agli inibitori dell’ALS negli Amaranthus spp. infestanti la soia; b) mutazioni target site responsabili di resistenza a insetticidi/acaricidi in Myzus persicae, Aphis gossypii e Tetranychus urticae; c) mutazioni legate alla resistenza in Plasmopara viticola e Botrytis cinerea. Le applicazioni di ddPCR consentiranno una validazione incrociata dei risultati della LAMP e una quantificazione del fenomeno resistenza.
Ulteriori risultati saranno le riduzioni di impiego di prodotti fitosanitari e un minor rischio di inquinamento delle acque derivanti dalla introduzione della difesa fitosanitaria contro la psilla del pero basata sulla confusione sessuale e dalla validazione di una particolare tecnica agronomica da impiegare in viticoltura ritardando la comparsa della peronospora e riducendone l’inoculo attraverso pratiche agronomiche che consentano una gestione mirata del cotico erboso e della sua biodiversità.
Gli agricoltori si avvantaggeranno dai ridotti tempi di diagnosi che consentiranno scelte più tempestive delle strategie. L’ambiente subirà ricadute positive dal minor uso i prodotti fitosanitari e quindi dai minori rischi di inquinamento delle acque.
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