Innovazione nella tradizione: rilancio della bachicoltura attraverso nuovi sistemi di produzione e di lavorazione
Gli obiettivi del progetto sono:
-il rilancio del settore della bachicoltura attraverso l’applicazione di tecniche innovative
-la realizzazione di reti sinergiche tra diversi attori in Friuli Venezia Giulia
-l’innovazione delle tecniche d’allevamento dei bachi e di produzione dei bozzoli
-il miglioramento della gelsicoltura, attraverso la caratterizzazione del patrimonio arboreo regionale, la scelta di varietà a diversa precocità di sviluppo per una gestione più razionale della raccolta delle foglie
-la realizzazione di sinergie e azioni multi settoriali tra il comparto produttivo, turistico e della trasformazione della seta.
Le attività del progetto prevedono:
- la proposta di nuovi utilizzi del bozzolo prodotto dal baco da seta a imprenditori agricoli, cooperative sociali e a persone in cerca di occupazione
- la realizzazione e lo studio di un prototipo di macchinario per la produzione dei bozzoli
- lo studio delle varietà di gelso con diverse epoche di sviluppo per il prolungamento della stagione produttiva
- la realizzazione di un sistema multisettoriale per la promozione della bachicoltura attraverso lo sviluppo di “distretti della seta” e la divulgazione con diversi sistemi di comunicazione.
Fino a pochi decenni fa la bachicoltura era un importante fenomeno economico in tutto il Nord Italia e, in particolare, nel Friuli Venezia Giulia, che consentiva di generare i primi guadagni dell’annata agraria alle famiglie residenti in campagna che si dedicavano al settore. A partire dagli anni ‘70 vi è stato un forte declino del sistema italiano fino alla sua totale scomparsa. Oltre alla forte crescita degli allevamenti cinesi, le cause sono da ricercarsi soprattutto nella bassa remunerazione del prodotto e nell’utilizzo di tecniche gravose per gli operatori, non più compatibili con un tenore di vita in aumento. Il settore della bachicoltura è quindi rimasto relegato alla sola ricerca, sparendo come attività economica.
Il settore in Italia potrebbe ripartire, tenendo in considerazione vari fattori:
- la produzione di seta grezza in Cina è contraddistinta da una qualità medio-bassa, mentre la domanda italiana desidera un prodotto dalle caratteristiche eccellenti, anche con certificazione biologica
- in vaste zone della nostra regione, per caratteristiche pedoclimatiche e per tipologie di coltivazioni presenti, vi sarebbero le condizioni favorevoli alla produzione biologica
- la domanda di prodotto proviene soprattutto dal comparto tessile ma anche da altri settori in forte ascesa (es. cosmesi)
La possibilità di aderire alla filiera potrebbe offrire prospettive interessanti sia alle aziende agricole, sia a coloro che guardano all’agricoltura come nuovo sbocco professionale. La diversificazione agricola e l’ingresso di nuovi soggetti viene agevolato dal fatto che il settore non richiede grossi investimenti di capitale (es. adeguamento di strutture esistenti) e si presterebbe anche all'utilizzo di terreni non irrigui e marginali.
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