Valutazione delle attitudini produttive ed enologiche di vitigni minori piemontesi

Il progetto di ricerca ha considerato cinque vigneti sperimentali situati in quattro differenti aree viticola piemontesi, effettuando rilievi viticoli e agronomici su di essi. In ogni vigneto, per ciascuna delle varietà in esame, sono stati effettuati i rilievi delle principali fasi fenologiche, della fertilità, del vigore vegetativo e delle attitudini produttive; l’andamento della maturazione è stato monitorato con analisi settimanali su campioni di acini. Al momento della raccolta sono stati determinati gli zuccheri riduttori, il pH e l’acidità secondo i metodi ufficiali CE. Per quanto riguarda la componente polifenolica la determinazione degli antociani e dei flavonoidi totali è stata effettuata utilizzando i metodi analitici spettrofotometrici, mentre le antocianidine sono state determinate per HPLC. Le uve sono state vinificate seguendo distinti protocolli di microvinificazione per le varietà a bacca bianca e per le varietà a bacca colorata. I vini sono ottenuti sono stati poi degustati da un panel specializzato e presentati ad un pubblico più o meno ampio, nel corso di diverse manifestazioni. Durante le sessioni di assaggio è stato chiesto ai partecipanti di compilare una scheda di gradevolezza dei vini. I dati elaborati hanno messo in evidenza una preferenza ricorrente, sia da parte dei tecnici, sia da parte del pubblico più generico, per alcuni vini, ovvero la Malvasia bianca ed il Bian Ver tra i bianchi e Montanera di Perosa e Slarina (o Cellerina) tra i rossi. Per tre di queste varietà (Malvasia bianca, Bian Ver e Montanara) è stata superata la fase di studio preliminare; altre varietà sono risultate molto interessanti, anche se i giudizi sui vini non sempre sono stati univoci; per queste varietà potrebbe essere interessante introdurle in produzioni di nicchia, per aree pedemontane o anche per conferire caratteristiche particolari alle produzioni enologiche della zona.