PEI-AGRI

Uve apirene pugliesi dal campo alla tavola: innovazione, nutrizione, sostenibilità

Obiettivi
Obiettivi

L’obiettivo è ottimizzare le pratiche agronomiche di varietà di uva da tavola apirene ottenute e selezionate in Puglia: alcune già riconosciute dalla Comunità Europea e regolarmente iscritte nel registro nazionale, altre in fase di prova. Il fine è quello di fornire ai produttori locali cultivar di uva da tavola apirene con una formula “chiavi in mano” e cioè pronte da poter essere impiantate, accompagnate da linee guida di produzione specifiche per ognuna di esse, messe a punto e tarate negli ambienti pedoclimatici pugliesi e assistite da strumenti di supporto alle decisioni.

Attività
  • Mettere a punto per alcuni vitigni apireni, disciplinari di produzione specifici per ciascuna cultivar.
  • Supportare gli agricoltori nelle scelte relative alla nutrizione idrica e minerale e alla difesa dalle avversità biotiche
  • Differenziare e promuovere le nuove varietà presso i consumatori
  • Conoscere la risposta varietale alla frigoconservazione del grappolo
  • Stimare l’impatto ambientale tramite analisi LCA.
  • Stimare l’impatto economico delle cultivar di uva da tavola apirene pugliesi tramite l’analisi di redditività.
  • Effettuare analisi di mercato per valutare le potenziali destinazioni commerciali.
  • Eseguire adeguate attività di divulgazione dei risultati.
Contesto

La viticoltura da tavola è una delle più importanti attività agricole in Puglia. Gli ultimi dati (ISTAT,
2017) riportano una superficie di 24.890 ha ed una produzione di circa 5,5 milioni di quintali, a fronte di una superficie nazionale di 47.166 ha e una conseguente produzione di circa 9,8 milioni di quintali (la Puglia produce il 56,3% del totale nazionale).
Negli ultimi anni la coltivazione di cultivar apirene ha subito un forte incremento in conseguenza delle crescenti richieste dei consumatori. Queste cultivar provengono t utte da costitutori esteri e spesso si dimostrano poco adatte ai vari areali di coltivazione regionale o necessitano di ulteriori anni di prove in loco. Il settore presenta quindi una netta assenza di varietà di vite ad uva da tavola adattate al territorio (sufficientemente testate in loco), dalle buone qualità organolettiche, resistenti ad avversità biotiche (peronospora, oidio, etc.) ed abiotiche (stress idrici, termici, etc.) e con il carattere di apireni apprezzato dal consumatore. Inoltre, nella gestione dei vigneti, si assiste spesso ad un utilizzo scarsamente efficiente delle risorse disponibili con conseguenze negative dal punto di vista ambientale e economico

Partenariato
Ruolo
Capofila
Nome
GRAPE & GRAPE GROUP SRL
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
AG COOP STP
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
ALIMENTA S.R.L.
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
Areté srl
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
CASSANDRO S.R.L. UNIPERSONALE
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
Distretto Agroalimentare Regionale SOC. CONS. A R.L.
Responsabile
Milena Sinigaglia
@email
Ruolo
Partner
Nome
DR FRANCO PIGNATARO srl
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
O.P. AGRITALIA SOCIETA' COOPERATIVA
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
O.P. PIGNATARO SOCIETA' COOPERATIVA AGRICOLA a R.L
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
SOCIETA' AGRICOLA DIFESA DI CANNETO DI DEL CORE MASSIMILIANO & C. S.S.
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
SOCIETA' AGRICOLA SANTA CANDIDA DI SCAGLIUSI FRANCESCO & C. S.S.
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
Università degli studi di Foggia
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
Università degli Studi di Torino
Responsabile
@email
Innovazioni
Descrizione

Il progetto dovrebbe produrre i seguenti effetti.
1. Contribuire a consolidare la leadership produttiva pugliese nel comparto dell’uva da tavola;
2. Migliorare la redditività delle aziende coinvolte nella filiera;
3. Riduzione dei rischi connessi all’introduzione dell’innovazione.
4. La selezione delle varietà contribuirà a ridurre l’impatto ambientale dei nuovi vigneti.
5. L’internalizzazione di attività normalmente svolte al di fuori della Puglia, specie per quanto riguarda selezione e moltiplicazione varietale e consulenza tecnica.
Il professionista potrà:
1)utilizzare i disciplinari di produzione messi a punto per le prime 3 cultivar;
2)offrire ai viticoltori la giusta combinazione tra singola cultivar e specifiche pratiche colturali collaudate e sostenibili.
3) avrà a disposizione una guida alla nutrizione idrica e minerale e alla difesa dalle avversità biotiche;
4)potrà approfondire l’analisi delle caratteristiche qualitative varietali fisiche e chimiche delle uve, le peculiarità aromatiche e le proprietà nutrizionali, evidenziando i caratteri di pregio utili a promuovere la richiesta, il consumo e quindi la produzione delle uve nuove apirene pugliesi.
5)Valutare risposta varietale alla frigoconservazione del grappolo, approfondendo l’analisi delle variazioni qualitative nel corso del tempo, al fine di prevederne la conservabilità e selezionare di conseguenza i mercati di destinazione.
6). Stimare l’impatto economico delle cultivar di uva da tavola apirene pugliesi tramite l’analisi di redditività.
7). Valutare potenziali mercati di destinazione che valorizzino meglio le uve pugliesi. 
8). Migliorare le dinamiche e gli attori di filiera.