Sistemi integrati sostenibili di comprensorio per il controllo della cimice asiatica (Halyomorpha halys)
Mettere a punto una strategia innovativa di difesa sostenibile volta al contenimento, resilienza e contrasto alla diffusione della cimice asiatica (Halyomorpha Halys), con attenzione alla coltura del pero che ha subito forti riduzioni della produzione commercializzabile. Oltre a studiare nuovi programmi di gestione integrata sostenibile di questi insetti dannosi basati soprattutto sull’utilizzo di prodotti a basso impatto, anche in vista dell’elaborazione di modelli previsionali, si andrà a valutare la sostenibilità economica ed ambientale della strategia sviluppata.
- ESERCIZIO DELLA COOPERAZIONE
- STUDI NECESSARI ALLA REALIZZAZIONE DEL PIANO
- Biosaggi per valutare l’efficacia di mezzi di controllo biologici condotti su uova e neanidi di primo e secondo stadio
- Biosaggi per valutare l’efficacia di prodotti con azione battericida da utilizzare sulle ovature per ridurre la trasmissione dei batteri simbionti.
- Programma di gestione integrata sostenibile su larga scala capace di controllare la cimice asiatica
- FORMAZIONE
- AZIONE DIVULGAZIONE.
L’Italia è il primo Paese in Europa in cui la cimice asiatica ha iniziato a causare danni consistenti, soprattutto nei pereti del modenese, nei quali, a partire dal 2015, si sono registrate delle perdite di produzione che hanno raggiunto, nei frutteti gestiti con metodo biologico, il 90% e, in quelli gestiti con metodo integrato, il 60%. Finora la difesa chimica ha rappresentato il principale metodo di controllo dell’insetto, senza però riuscire a contenere il problema, che nel frattempo si è diffuso in altri areali, e con una serie di implicazioni negative, tanto di carattere ambientale, quanto economico. Anche i sistemi di difesa passiva, quali le reti, non sembrano in grado di controllare efficacemente l’insetto.
Una strategia interessante è quella utilizzata negli Stati Uniti e denominata IPM-CPR (Integrated pest management - Crop perimeter restructuring) che consiste in trattamenti ripetuti eseguiti quasi esclusivamente sui bordi perimetrali dei frutteti al fine di intercettare l’insetto, che, come già detto, tende a concentrarsi sulle piante dei filari più esterni. Tale strategia ha portato ad una riduzione dei trattamenti eseguiti nell’intero frutteto, con benefici per gli insetti utili, minori costi e con un danno alla raccolta paragonabile a quello ottenuto con gli interventi di difesa standard effettuati sull’intera superficie (Blaauw, B. R., Polk, D., & Nielsen, A. L. 2015).
Risultati attesi:
• riduzione media del 40% dei trattamenti insetticidi effettuati all’interno del frutteto e del 30% degli insetticidi complessivamente impiegati, considerato anche quelli impiegati nei campi limitrofi al frutteto;
• riduzione dell’impatto ambientale, dei costi complessivi e dei danni subiti dall’insetto
• ripristino del normale livello di insetti utili all’interno dei frutteti.
I risultati complessivi del Piano saranno direttamente applicabili alle imprese agricole aderenti perché su di esse sarà effettuata la sperimentazione delle strategie innovative volte al contenimento, resilienza e contrasto alla diffusione della cimice asiatica definite nel Progetto. L’applicazione delle strategie messe a punto consente all’utilizzatore finale di ridurre i danni provocati dall’insetto e di incrementare la sostenibilità economica e ambientale delle produzioni.
Titolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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Pagina web del progetto sul sito della regione Emilia Romagna
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Pagina web del progetto sul sito Agrinet
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Risultati Progetto SISCCCA
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Materiali utili
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