Innovazioni per il miglioramento produttivo della cipolla di Margherita IGP
Obiettivo principale del progetto è il miglioramento della competitività commerciale e la valorizzazione della Cipolla bianca di Margherita IGP. Il processo avverrà tramite la messa a punto di strategie agronomiche e di gestione post-raccolta integrate ed ecosostenibili finalizzate alla ottimizzazione delle fasi di i) produzione sementiera; ii) semina diretta/trapianto e raccolta del prodotto, iii) difesa fitosanitaria a basso impatto ambientale, iv) asciugatura e conservazione dei bulbi di questo ortaggio tipico pugliese.
- Definizione dei fattori agronomici per la coltura da seme delle selezioni di (CBM) IGP;
- Ottimizzazione delle pratiche agronomiche;
- Valutazione della suscettibilità delle selezioni di CBM alle avversità biotiche e abiotiche;
- Definizione del protocollo per la raccolta e l’analisi dei dati;
- Calibrazione dei modelli fenologia e malattie del DSS cipolla.net TM;
- Attivazione del DSS, formazione del personale, controllo qualità dati e supporto da remote;
- Validazione del DSS cipolla.net TM sulla Cipolla Bianca di Margherita IGP;
- Determinazione di un programma di gestione delle avversità;
- Asciugatura forzata fuori campo (curing);
- Valutazione dell’impatto ambientale;
- Analisi di filiera.
La Cipolla bianca di Margherita IGP (CBM) ha ottenuto il marchio di qualità comunitario grazie alla tipicità dei bulbi e all’unicità del territorio in cui essa è coltivata, costituito da piccoli appezzamenti di terreni sabbiosi poco profondi, situati su un lembo di terra tra il mare e le Saline di Margherita, che contribuiscono a caratterizzare la qualità del prodotto. L’IGP ha aumentato la forza competitiva del prodotto sui mercati locali e nella GDO, tuttavia ha fatto emergere la necessità di definire standard qualitativi soprattutto in termini di uniformità, qualità sanitaria e shelf-life dei bulbi e di ridurre l’impatto ambientale ed i costi di produzione.
A causa di una non standardizzata e condivisa tecnica di produzione delle sementi spesso la produzione è penalizzata per la presenza di fuori-tipo che incide sullo scarto e/o influenza negativamente la presentazione commerciale del prodotto. Le strette rotazioni adottate su questi arenili hanno comportato un aumento della gravità delle principali fitopatologie. A ciò si aggiunge il problema della deperibilità del prodotto a causa della non perfetta asciugatura della porzione di taglio delle foglie, normalmente ottenuta lasciando alcune ore in campo il prodotto dopo la raccolta.
I principali vantaggi possono esssere così sintetizzati:
1) La produzione della coltura dovrebbe aumentare in quantità ma soprattutto in termini di qualità e standardizzazione, riducendo notevolmente la quota di prodotto che oggi non raggiunge gli standard qualitativi ottimali; 2) In termini economici, il progetto produrrà effetti sia in termini di riduzione dei costi di produzione.
2 )Il risultato economico della coltura sarà migliorato anche dalla maggiore efficienza nell’uso di mezzi tecnici (agrofarmaci in particolare) conseguenti al miglioramento dei protocolli di coltivazione e all’utilizzo del DSS;
3) In termini ambientali, il progetto ridurrà l’impronta ambientale delle produzioni, sia attraverso la riduzione degli scarti sia attraverso l’efficientamento nell’utilizzo degli input produttivi, con particolare riferimento agli agrofarmaci;
4) In termini sociali, il progetto contribuirà al miglioramento delle condizioni di lavoro (meccanizzazione, minor utilizzo di agrofarmaci, ecc.) ed al miglioramento della redditività delle imprese coinvolte nella filiera.
5) Da non trascurare inoltre il fatto che la cipolla di Margherita è una varietà locale, forse ultima di tutte le varietà locali che un tempo erano coltivate in Puglia per cui ha un’enorme valenza in termini di salvaguardia della biodiversità orticola pugliese.
6) Infine, occorre ricordare che il territorio ha potenzialità turistiche notevoli (terme di Margherita ma anche e soprattutto per le aree di interesse naturalistico). Il connubio fra produzione tipica e turismo dovrebbe portare ulteriori opportunità per i produttori locali e per il territorio.
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