Biochar e nuove superfici forestali: binomio vincente per la conservazione e sequestro del carbonio nel terreno
ll progetto affronta due problemi: a) il declino della pioppicoltura; b) la perdita di sostanza organica nel suolo. Si andrà ad accrescere la superficie a pioppeto sui suoli agricoli, cercando di coniugare la produzione di assortimenti pregiati con lo stoccaggio e la conservazione del carbonio nel suolo. Tale conservazione avverrà mediante l’uso del biochar come ammendante organico, prodotto attraverso l’uso degli scarti di utilizzazione. Il progetto presenta tre principali aspetti innovativi: 1) aumento dell’uso dei cloni MSA del pioppo; 2) utilizzo degli scarti di utilizzazione e dei residui di potatura per la produzione di biochar; 3) uso del biochar come ammendante organico.
Durante il GO CARTER il partner UNITUS ha effettuato analisi finalizzate alla caratterizzazione del biochar da vari residui agroforestali utilizzando il prototipo progettato. I risultati indicano che il processo ha il potenziale per produrre biochar di alta qualità. La valutazione economica effettuata ha dimostrato che il ritorno dell'investimento è compreso tra 1 e 4,5 anni (ipotizzando un prezzo di mercato più alto, pari a 350 €/mst con il ritorno dell'investimento di 1-1,5 anni). Il progetto ha permesso di effettuare studi sull'assorbimento di carbonio dei pioppeti al netto delle operazioni colturali effettuate durante la coltivazione. Sono stati condotti studi preliminari per valutare il comportamento dei cloni di pioppo in riferimento allo stress idrico da un punto di vista fisiologico. Il biochar, alle concentrazioni nel suolo a cui è stato testato, non ha causato alcun sintomo di tossicità o riduzione della crescita. Attraverso un'indagine sui nuovi cloni MSA (più sostenibili per l'ambiente) si è visto che gli agricoltori e i pioppicoltori sono interessati alla loro coltivazione. L'attuale crisi climatica richiede sistemi agroforestali efficienti nel fronteggiare la siccità, nel produrre legname in aree agricole senza ostacolare la produzione alimentare e nell'aumentare il sequestro di carbonio nel suolo.I cloni italiani di pioppo ibrido Neva, Tucano e San Martino, selezionati per la resistenza biotica, sono risultati adattati alla carenza idrica.La densità ottimale di pioppi nei sistemi agroforestali è risultata essere di 20-30 piante adulte per ettaro.Questi alberi sono in grado in sette anni di aumentare il valore di C del suolo. I residui della raccolta degli alberi sono stati testati per la produzione di
biochar.
Le attività di progetto sono:
- Realizzazione di un impianto pilota per la produzione di biochar e fase di studio/test.
- Analisi della potenzialità di sequestro di carbonio, comprensiva di: parametrizzazione dell’assorbimento del carbonio legata alle specie/cloni utilizzati; misurazione dell’assorbimento effettivo delle colture arboree; misurazione dell’interazione albero/ecosistema nel bilancio complessivo del carbonio.
- Analisi sulla conservazione del carbonio mediante l’uso del biochar in campo agricolo.
- Indagine economica e produttiva sulle ricadute del progetto.
"Il ruolo del settore agricolo nelle strategie climatiche risulta in linea con l’orientamento dell’UE, che ne ha sancito il ruolo “multifunzionale”. Nel campo della mitigazione, questo settore presenta significativi margini di abbattimento delle emissioni di gas serra, nonché di potenziamento della capacità di fissazione temporanea di carbonio nei suoli, nelle produzioni vegetali e arboree e nelle biomasse forestali. L’accumulo del carbonio nei suoli può essere naturale, come nel caso delle piantagioni forestali, o artificiale, come nel caso dell’uso del biochar come ammendante.
Per le piantagioni, la capacità di assorbimento è limitata nel tempo, trattandosi di colture temporanee: può essere stimato mediamente pari a 1,81 tonnellate C/ha anno per i pioppeti. La pioppicoltura italiana copre meno della metà del fabbisogno: l’Italia è il primo paese europeo per importazione di pioppo, con circa 457.000 mc. Alcune stime più recenti individuano in 48.000 ettari l’attuale superficie a pioppo. Un possibile aiuto può derivare dall’agroforestazione, ossia dall’interazione volontaria tra vegetazione legnosa con colture e/o allevamenti, con benefici ecologici ed economici.
Il biochar ha effetti positivi su: struttura chimico-fisica del suolo; componente biotica del terreno; trasformazioni dei nutrienti nel suolo; lisciviazione dei nutrienti e attività enzimatica del suolo. Inoltre, stimola l'attività dei vari organismi del suolo utili e ne può influenzare positivamente le sue proprietà microbiologiche. La presenza e la distribuzione delle dimensioni dei pori nel biochar sono fattori che provvedono nel formare un idoneo habitat per molti microrganismi, dove sono in grado di far fronte alle loro diverse esigenze."
Realizzazione impianto dimostrativo prototipale per la produzione di biochar:
L’obiettivo di questa macro-attività è la realizzazione del prototipo dell’impianto di produzione del biochar e la successiva valutazione sia del processo produttivo che del prodotto.
Analisi delle potenzialità di sequestro di carbonio:
Per una corretta promozione del sequestro di carbonio dall’atmosfera mediante l’aumento delle superfici forestali in terreni agricoli e non, occorre conoscere l’assorbimento della CO2 da parte del nuovo ecosistema. Le fasi di ricerca seguiranno 3 filoni: la parametrizzazione dell’assorbimento legata alle specie/cloni utilizzati; l’assorbimento effettivo delle colture arboree; l’interazione albero/ecosistema nel bilancio complessivo del carbonio
Analisi sulla conservazione del carbonio mediante l’uso del biochar in campo agricolo:
Per una corretta promozione dello stoccaggio e della conservazione del carbonio nei terreni agricoli e non, occorre conoscere le caratteristiche del biochar prodotto e le sue interazioni con il suolo. Solo attraverso un’attenta analisi e studio del biochar e dei suoi opportuni impieghi si potrà giungere ad apportare un contributivo concreto allo sviluppo di una generazione di prodotti in linea con le priorità della Green Economy. Si andrà quindi a ottimizzare, qualificare e standardizzare la produzione di biochar ottenuto da sistemi agro-forestali e agricoli e mettere a punto e caratterizzare almeno 3 tipologie di biochar specificatamente progettati per l’impiego in settori rappresentati nel tessuto produttivo locale e regionale
Indagine economica e produttiva sulle ricadute del progetto:
Per una corretta promozione a fini economici del progetto, ai fini della coniugazione aspetti ambientali / produttivi, si procederà ad esplorare gli elementi caratterizzanti la sostenibilità economica dei vari interventi effettuati
Presentazioni del Workshop “Buone Pratiche di Bioeconomia: un confronto tra progetti Europei sviluppati in Italia”
ItaliaTitolo/Descrizione | Url | Tipologia |
---|---|---|
Sito web del progetto
|
Sito web
|
|
Relazione finale
|
Materiali utili
|
|
Italian Agroforestr y Association
|
Link ad altri siti che ospitano informazioni del progetto
|