Valorizzazione delle aziende agricole mediante la vendita diretta al consumatore di latte crudo
L'idea di commercializzare il latte percorrendo vie alternative al conferimento a caseifici o latterie rappresenta una valida opportunità di rilancio dell'intero sistema: nei distributori automatici viene proposto il latte appena munto, sottoposto solo a trattamenti fisici, quali la refrigerazione e la filtrazione. Il progetto ha indagato la qualità di questo latte, le garanzie di sicurezza per il consumatore, e le caratteristiche dei distributori. Con la attiva collaborazione degli allevatori e dei tecnici SATA sono state monitorate 71 aziende presenti in 9 province lombarde, analizzando 287 campioni di latte (prevalentemente vaccino) prelevati sia dal serbatoio di stoccaggio sia dal latte erogato dalle diverse tipologie di macchine distributrici. I risultati comprendono: un quadro della qualità del latte crudo (monitoraggio chimico-microbiologico); un protocollo di produzione/distribuzione di latte crudo ad uso interno di ciascuna azienda; un quadro dettagliato delle tipologie di impianti di distribuzione presenti sul mercato; la realizzazione di un prototipo di distributore di latte crudo; la stesura di una normativa che regolamenti la progettazione e la costruzione delle macchine distributrici. Si può ritenere che la nuova forma di vendita non presenti rischi per la sicurezza del consumatore, ferma restando la necessità di metterne meglio a regime le modalità di controllo e di estendere i piani di sorveglianza, anche per quanto concerne le macchine distributrici.
Ente | Contributo (€) | % |
---|---|---|
Assessorato regionale
|
€53.308,02
|
38,66%
|
Non specificata
|
€40.000,00
|
29,01%
|
Roberta Lodi
Paolo Leone
Franco Sangiorgi
Chiara Ghilardi