Ricerca-Intervento sulle Dipendenze
Contenuti
Obiettivi
Il Progetto R.I.DI. ha lo scopo di aumentare le conoscenze nellambito dei disturbi del comportamento alimentare e del consumo/abuso di alcol nella popolazione adolescenziale del territorio della Provincia di Agrigento.
Classificazione
Tipologia di ricerca
Sperimentazione
Area disciplinare
6.0 Ricerche a carattere generale
Area problema
603 Abitudini e scelte alimentari
Ambiti di studio
16.1.1. Nutrizione e salute umana
Parole chiave
salute/benessere dell’uomo
Ambito territoriale
Provinciale
Destinatari dei risultati
Altro
Beneficiari indiretti dei risultati
Altro
Risultati Attesi
Prodotto innovativo atteso
Il progetto si propone di ottenere una mappatura quanto più possibile ampia, fedele e approfondita delle tematiche oggetto di ricerca relative al territorio agrigentino.
Natura dell'innovazione
Innovazione di processo / prodotto
Caratteristiche dell'innovazione
Altro
Forma di presentazione del prodotto
Altro
Risultati Realizzati
Prodotto innovativo realizzato
L’analisi dei dati della ricerca, condotta nelle sei scuole superiori di Agrigento e della provincia, consente di trarre alcune interessanti conclusioni sullo stato di salute psicofisica e sul disagio comportamentale di un consistente numero di adolescenti del territorio. Gli adolescenti che hanno preso parte alla ricerca sono studenti del biennio di scuola superiore: le conclusioni tratte sono, quindi, relative ad una popolazione selezionata ad hoc. Va precisato che attraverso i questionari somministrati non è stato possibile effettuare diagnosi precise di patologie del comportamento alimentare o di alcolismo conclamato, che avrebbero richiesto l’approfondimento clinico con interviste e colloqui: pertanto, i risultati si riferiscono al “rischio”, non a patologie accertate. Sarebbe pensabile e auspicabile un ampliamento futuro del campionamento e delle ipotesi di ricerca, anche su scala nazionale e, perché no, internazionale, dal momento che la presente ricerca ha assunto i connotati dello studio pilota, non essendo dunque possibile un’ampia generalizzazione dei risultati.Fatte queste indispensabili premesse, è possibile trarre alcune considerazioni. Innanzitutto, va sottolineata la modalità, fortemente innovativa, di realizzazione della ricerca, in più fasi. La preliminare fase di aggancio ha avuto un impatto profondamente positivo sui partecipanti, favorendo la creazione di un clima di fiducia, di collaborazione, di apertura all’Altro. Ciò ha permesso, nella fase successiva della somministrazione dei questionari, una maggiore sincerità da parte dei rispondenti, la possibilità di mettersi in gioco, di dichiarare vissuti, stati d’animo, comportamenti problematici anche difficili da ammettere, se i somministratori non avessero in prima battuta lavorato sulla fiducia e sulla condivisione esperienziale insieme ai ragazzi.
Nello specifico dei dati emersi, sono risultate elevate le percentuali di coloro che presentano un disagio nell’immagine corporea percepita e nel rischio di sviluppare condotte alimentari problematiche. Anche il numero di bevitori di alcol è elevato, il binge drinking appare diffuso, con un’età di inizio al consumo che è sempre più precoce.
Dai dati viene, inoltre, confermata (rispetto alla letteratura esistente) la sproporzione della prevalenza di disturbi dell’immagine corporea percepita e del rischio per i disturbi alimentari, nelle femmine rispetto ai maschi. Ancora, rispetto alle differenze di genere, è da evidenziare un minor supporto sociale percepito e una minore autostima da parte dei maschi. La figura del macho adolescenziale sembra ormai un lontano ricordo, i ragazzi di oggi appaiono fragili e insicuri, più problematici rispetto ai loro coetanei di qualche decennio fa.
Riteniamo, pertanto, sia compito delle Istituzioni aiutare gli adolescenti e le adolescenti, che presentano un rischio di patologie correlate a comportamenti “a rischio”, tentando di avvicinarsi ai loro vissuti e mettendo al centro degli interventi la “dimensione relazionale della cura e del prendersi cura”. Pertanto, la complessità e la rilevanza dei fenomeni osservati non possono distoglierci dal particolare interesse che va rivolto a tutta l’area subclinica dei disturbi della condotta alimentare, un’area di confine, di non stretta pertinenza psicopatologica. Ciò può tradursi, in realtà, con interventi che mettano al centro la prevenzione, attraverso la creazione di osservatori sul territorio, punti di ascolto, strutture di collegamento studenti-scuola-famiglie, attività di consulenza per gli insegnanti, secondo l’ottica del network di raccordo e coordinamento tra i vari servizi ed attori sociali coinvolti.
Natura dell'innovazione
Innovazione di processo / prodotto
Caratteristiche dell'innovazione
Altro
Forma di presentazione del prodotto
Pubblicazioni
Impatti dell'innovazione
Miglioramento qualitativo
Si
Enti finanziatori/promotorI
Ente | Contributo (€) | % |
---|---|---|
Assessorato regionale
|
€34,13
|
100,00%
|
€0,00
|
0,00%
|
Partenariato
Ruolo
Capofila
Nome
Associazione Culturale Nutrimente
Responsabile
Francesco Di Maria
Francesco Alauria
francescoalauria@yahoo.it
Ruolo
Partner
Nome
Dipartimento di Psicologia
Responsabile
Francesco Di Maria