Osservazione di nuove varietà di mele e selezione di ecotipi locali ai fini della caratterizzazione della frutticoltura lombarda
Si ritiene necessario uno studio sulla valorizzazione della frutticoltura lombarda che consenta di ampliare la piattaforma specifica e varietale, individuando le cultivar che meglio si adattano alle diverse condizioni pedologiche climatiche e colturali della nostra regione. Con tale obiettivo e considerata l'importanza che la coltura del melo riveste in Lombardia e in particolare nelle aree collinari e montane (Valtellina), si intende avviare un progetto triennale di osservazione varietale orientato in modo particolare allo studio delle nuove varietà tradizionali e ticchiolatura resistenti che vengono periodicamente selezionate e immesse sul mercato. La ticchiolatura è la malattia più importante del melo ed è causata da un fungo che si sviluppa a spese degli organi vegetativi e riproduttivi del melo. Con l'avvento della frutticoltura moderna la malattia è divenuta il principale problema da risolvere per ottenere frutti commerciabili e remunerativi; la coltura specializzata del melo necessita infatti di un uso intensivo di fitofarmaci il cui ammontare nei Paesi del Nord Europa supera il 70% del totale. Per tale motivo tutti i maggior centri di ricerca mondiali hanno, da una parte cercato nuovi prodotti chimici meno tossici per l'uomo e per l'ambiente e dall'altra percorso la lunga strada del miglioramento genetico con la scoperta di nuove varietà che fossero in grado di resistere alla malattia. Si tratta di piante che, a parità di resa, sono caratterizzate da un numero minore di interventi chimici e permettono quindi una considerevole riduzione del costo di produzione, nonchè una bassa o nulla pressione ambientale. Pertanto l'obiettivo finale è quello di introdurre cultivar in grado di minimizzare l'impatto delle tecniche di coltivazione sull'ambiente e che siano compatibili con le produzioni integrate e biologiche.Lo studio delle cultivar di recente introduzione sarà esteso anche a quelle tradizionali in parte già presenti nei frutteti sperimentali delle diverse unità operative coinvolte. Anche in questo settore infatti le novità varietali proposte da vivaisti e centri di ricerca sono in continuo rinnovamento per la massimizzazione della qualità e dalla esclusività del prodotto. Nonostante l'introduzione di varietà resistenti o poco suscettibili alle malattie, sono comunque le cultivar tradizionali a dominare il mercato con strategie
Ente | Contributo (€) | % |
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Assessorato regionale
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€52.309,56
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58,48%
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Luca Folini
Ignazio Perego
Fabio Rava
Virginia Ughini
Tommaso Eccher