l deperimento della farnia: monitoraggio, indagini eziologiche e proposte di intervento
Tra i boschi del Parco del Ticino i querco-carpineti hanno un elevato valore ecologico oltre che costituire habitat di interesse comunitario individuati all'interno dei Siti di Importanza Comunitaria(SIC) riconosciuti dall'Unione Europea. La conservazione delle specie sopradette, oggi è messa in dubbio a causa del deperimento della farnia e delle sue difficoltà di rinnovazione. Per quanto complesso e quindi ancora da valutare appieno, lo studio proposto con questo progetto e gli altri studi intrapresi dall'Ente Parco del Ticino, dicono che il deperimento della farnia nel Parco (ma forse in tutta la Regione) è già molto diffuso ed in continua progressione. Sono noti inoltre i problemi di rinnovazione naturale della farnia nelle foreste planiziali che, nel Parco del Ticino, vengono complicati dalla presenza, spesso invadente, di due latifoglie esotiche come la robinia (Robinia pseudoacacia) e il pruno serotina (Prunus serotina). Il progetto si propone di valutare l'evoluzione del deperimento della quercia nel Parco del Ticino e la sua estensione nel territorio lombardo, approfondendo le analisi di natura micologica, entomologica e nematologica intraprese negli anni precedenti, al fine di comprendere con maggior chiarezza le cause biotiche che portano al sopraccitato fenomeno. Il progetto vuole anche individuare, attraverso prove sperimentali, le strategie gestionali, agronomiche e fitopatologiche volte a contrastare tale deperimento. In particolare verranno affrontati i seguenti aspetti: • monitoraggio del deperimento e sua evoluzione mediante rilievi periodici dei sintomi su 150 farnie campione. • indagini micologiche sul corpo degli scolitidi sfarfallati da querce deperienti.• approfondimento sui danni provocati da Armillaria spp., tracheomicosi e cancri da Botryosphaeria e Amphiporthe, • rilievi entomologici e nematologiciSaranno individuate 6 zone omogenee per caratteri strutturali del soprassuolo arboreo e per la presenza di latifoglie esotiche. I fattori ecologici messi a confronto saranno: 1. Grado di copertura, legato all'insediamento di latifoglie sia indigene sia esotiche e di vegetazione spontanea; 2. Modalità di rinnovazione (naturale o artificiale, da eseguire tramite piantagioni), legata alla capacità del novellame di superare fasi giovanili; 3. Controllo della vegetazione concorrente, legato alla possibilit
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Assessorato regionale
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€103.761,80
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51,34%
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Fulvio Caronni
Marco Saracchi
Pio Federico Roversi