Italia

Abbandono dei cedui e dissesto idrogeologico su substrati a debole coesione

Abstract

L'abbandono dei boschi, e in particolare dei cedui, è spesso indicato come una delle cause del degrado del territorio e del dissesto idrogeologico. Le conoscenze oggi a disposizione sono però scarse e non consentono di programmare gli interventi su base razionale.L'abbandono dei boschi cedui comporta due tipologie di problematiche principali. Da una parte si assiste al collasso delle piante con il loro ribaltamento e dall'altra ad una potenziale perdita di efficienza nel contrastare le frane superficiali.Per quanto riguarda l'aspetto dei ribaltamenti, i risultati ottenuti evidenziano come l'invecchiamento delle ceppaie porti ad un consistente aumento del rischio di ribaltamento delle piante e quindi un collasso dei boschi anche per una sorta di "effetto domino".I fattori che maggiormente influiscono sull'entità del fenomeno sono la pendenza del versante, la localizzazione puntuale degli alberi ribaltati, i loro diametri e le loro età. Dal punto di vista della prevenzione dei franamenti superficiali, i risultati conducono invece a conclusioni meno nette. Nonostante la grande differenza che è stata osservata nella distribuzione delle radici tra le situazioni di ceduo invecchiato e quella di ceduo gestito, le differenze in termini di capacità di prevenzione (espressa in termini di coesione aggiuntiva) non risultano apprezzabili.È stato inoltre evidenziato come l'apparato radicale del ceduo, pur invecchiato, è comunque in grado di garantire una certa stabilità che invece non si avrebbe in assenza di copertura forestale. La stabilità dei versanti esaminati viene meno solamente in occasione di contenuti idrici del suolo particolarmente elevati e per profondità della superficie di scivolamento nell'ordine del metro. Se il ceduo non è in grado di eliminare completamente il rischio di franamento, esso è è però comunque in grado di limitare tale eventualità ai casi più estremi e quindi di ridurne drasticamente la frequenza. Dal punto di vista gestionale, quindi, è possibile concludere che la ceduazione condotta entro i 30 anni offre garanzie che, anche su versanti particolarmente acclivi (30-35°), i ribaltamenti siano tutto sommato limitati.

Contenuti
Obiettivi
L’abbandono dei boschi, e in particolare dei cedui, è spesso indicato come una delle cause del degrado del territorio e del dissesto idrogeologico. Le conoscenze oggi a disposizione sono però scarse e non consentono di programmare gli interventi su base razionale; il progetto Pro.Ce.D.I.(Progetto Cedui Dissesto Idrogeologico) si pone l’obiettivo di fornire indicazioni utile alla gestione di questo problema. L’abbandono dei boschi cedui comporta due tipologie di problematiche principali. Da una parte si assiste al collasso delle piante con il loro ribaltamento e dall’altra ad una potenziale perdita di efficienza nel contrastare le frane superficiali. L’attività svolta nel progetto ha cercato di dare risposta a tali problemi, fornendo anche indicazioni di tipo gestionale.
Classificazione
Tipologia di ricerca
Ricerca applicata / orientata
Area disciplinare
6.5 Silvicoltura e industria del legno
Area problema
110 Biologia, coltura e gestione delle foreste e delle colture da legno
Ambiti di studio
17.6.1. Alberi, foreste e sistemi vegetazionali
5.1.1. Comparto silvicolo
Parole chiave
gestione foreste/boschi
castagno
cedui
Ambito territoriale
Regionale
Zona altimetrica
Montagna
Destinatari dei risultati
Produttori agricoli
Servizi di assistenza tecnica
Istituzioni pubbliche
Beneficiari indiretti dei risultati
Territorio, paesaggio e ambiente
Risultati Attesi
Prodotto innovativo atteso
1) Aspetti selvicolturali: valutare se la gestione a ceduo non possa risultare su versanti a debole coesione più conveniente per prevenire fenomeni franosi. 2) Analisi dei tempi di corrivazione in relazione all'accumularsi sul suolo di fogliame a debole alterabilità. 3) Quantificare il contributo alla stabilità offerto dalle coperture di castagno governato a ceduo e invecchiato.
Natura dell'innovazione
Innovazione di processo
Caratteristiche dell'innovazione
Agronomiche
Tecnico-produttive
Forma di presentazione del prodotto
Rapporti e manuali
Pubblicazioni
Rischio d'impresa
Diminuzione
Impatti ambientali e sociali dell'innovazione
Valorizzazione paesaggi e territori
Altro
Risultati Realizzati
Prodotto innovativo realizzato
Per quanto riguarda l’aspetto dei ribaltamenti, i risultati ottenuti evidenziano come l’invecchiamento delle ceppaie porti ad un consistente aumento del rischio di ribaltamento delle piante e quindi un collasso dei boschi anche per una sorta di “effetto domino”. I fattori che maggiormente influiscono sull’entità del fenomeno sono la pendenza del versante, la localizzazione puntuale degli alberi ribaltati, i loro diametri e le loro età. Dal punto di vista della prevenzione dei franamenti superficiali, i risultati conducono invece a conclusioni meno nette. Nonostante la grande differenza che è stata osservata nella distribuzione delle radici tra le situazioni di ceduo invecchiato e quella di ceduo gestito (peraltro di età comunque ai limiti del turno ordinariamente adottato), le differenze in termini di capacità di prevenzione (espressa in termini di coesione aggiuntiva) non risultano apprezzabili. Dal punto di vista gestionale, quindi, è possibile concludere che la ceduazione condotta entro i 30 anni offre garanzie che, anche su versanti particolarmente acclivi (30-35°), i ribaltamenti siano tutto sommato limitati. Tale soluzione è invece sostanzialmente indifferente dal punto di vista della stabilità dei versanti, che viene comunque garantita, ad eccezione delle situazioni di massima saturazione del suolo e massima pendenza.
Natura dell'innovazione
Innovazione di processo
Caratteristiche dell'innovazione
Agronomiche
Tecnico-produttive
Forma di presentazione del prodotto
Rapporti e manuali
Pubblicazioni
Impatti dell'innovazione
Rischio d'impresa
Diminuzione
Impatti ambientali e sociali dell'innovazione
Valorizzazione paesaggi e territori
Altro
Enti finanziatori/promotorI
Ente Contributo (€) %
Assessorato regionale
81.166,67
76,45%
Partenariato
Ruolo
Capofila
Nome
Comunità Montana della Valcuvia
Responsabile

Danilo Bevilacqua

Ruolo
Partner
Nome
Università degli Studi di Milano - Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali
Responsabile

Gian Battista Bischetti